di
Gianluigi Gherzi
e
Salvatore Tramacere

 

Baal: concerto in nove tracce

Traccia uno: la danza del ribelle

Traccia due: nascita di Mr. Baal.

Traccia tre: dell’amore e dei corpi

Traccia quattro: del vino e dei liquori.

Cinque: del correre.

Traccia sei: dei conti col mondo

Traccia sette: presentimento della morte

Traccia otto: fine del gioco

 

Traccia uno: la danza del ribelle.

Bert si aggira per la scena, guarda le immagini proiettate, canticchia tra sé quello che si ricorda delle canzoni di Brecht, sviluppa una certa inquietudine e tensione, chiede ai tecnici di seguirlo con basi musicali che portano verso altre sonorità, si domanda “perché”, “cos’è”, stando vicino a Silvia Lodi, alla fine le dice “it’s dance”.

Angelo  Brecht’s dance, danza del ribelle,
nasce, muore, soffre, ride,
cambiano i tempi e lui sempre lì,
scheggia, pustola, bastone.

Brecht’s dance, cerca in basso,
sballati, alcolizzati, narcisi, sbruffoni,
nello sporco il sublime,
tutto letame, tutto concime.

Brecht’s dance, soffitte povere,
stanze dell’esilio,
notti di sostanze,
limiti e mattanze.

Brecht’s dance: asociale, bandito, furfante,
ladrone, puttana, pappone, mendicante,
esule, combattente, scazzato, viandante
per le strade del mondo si butta per niente,

strade: lunghe, con deserti e miraggi,
con locande malfamate,
con stazioni abbandonate,
con sentieri spinosi per piante dei piedi

ferite, doloranti, stracciate
tagliate, sporche, spellate,
ma ancora innamorate:
ventimila leghe con scarpe fatate!

Brecht’s dance, ribelli piccolini,
guaglioni, creature, pustolosi sbruffini,
parole in bocca tante, testa vuota,
chitarre e danze: fuga da tutto.

Brecht’s dance, cresce il ribelle
incattivito, cresciuto, deluso, inacidito,
troppa filosofia, troppo disinganno
pensa di far bene, fa spesso grande danno.

 

Brecht’s dance, invecchia il ribelle,
con barba e vino, con piccole buste
guarda molto, parla di rado
parole come pietre al sole

Onore al ribelle, spettabile pubblico,
la terra ne è gravida, lo si faccia nascere,
si soffi sui venti, si inumidisca la zolla,
la mala pianta che regala vita.

Bert   Nasci ribelle, nasci creatura,
   nasci guaglioncello, nasci bello,
nasci Baal.
Traccia due: nascita di Mr. Baal

Madre Mentre Baal cresceva nel bianco grembo della madre
il cielo era già così quieto e pallido e grande,
giovane, nudo, un prodigio immenso,
come l’amava Baal, quando Baal giunse.

E il mondo, grande femmina, che si da con una risata
allo schiavo che serra tra le ginocchia,
per stritolarlo,
gli diede estasi nuova, che lui ama,
ma non moriva Baal: guardava e nient’altro.

E quando Baal intorno a sé non vedeva che morti
la sua voluttà era sempre doppia.
C’è posto-dice Baal- non sono molti.
C’è posto-dice- in grembo a questa donna.

I vizi servono se conosci il tuo scopo.
Quello che si vuole –dice Baal- è quello che si deve.
Non siate pigri, se volete il piacere.
Perché il piacere- perdio- non è uno scherzo.

Se va male, godere anche del crollo!
Sempre giovane resta,
non importa la maniera,
chi uccide se stesso ad ogni sera.
Sempre giovane resta.
Non importa la maniera.

Bert: Baal!
Traccia tre: dell’amore e dei corpi

Baal (canta) La primavera saltò dal cerchio del cielo
sul verde piano
ed ecco col suo organetto
la fiera venir di lontano.
Lì ho visto una bambina
che ha i capelli d’oro.

E nel sole girano
quelle giostre laggiù_
e quando stanno ferme
la testa mi gira di più.
Li ho visto una bambina
che ha i capelli d’oro.

Di notte le giostre dormono
come lampade di vetro opaco
ogni notte s’illumina di stelle
ne accadranno delle belle!

Passi pure la primavera
io sempre la vedrò ancora!
Ho visto una bambina
che ha i capelli d’oro.
(smette di cantare)
Quando di notte si sta distesi sull’erba,
ci si accorge con le ossa che la terra è rotonda,
e che su questo astro esistono animali
che ne mangiano le piante.
E’ uno degli astri più piccoli.
(canticchia) I miei calzoni odorano spudoratamente d’amore.
Non mi lavo più.
Galleggio nella vasca per i giovani,
a faccia in giù.
Ekart  Fratello, fratello! Ascolta!
Ho un amichetta. Nel sonno l’ho vista una volta
fra le braccia di un albero di ginepro.
Ti spiego: il suo bianco corpo era disteso sull’albero,
che coi rami nodosi lo abbracciava
come in un amplesso.
Da allora non posso più dormire.
Baal   Hai già visto il suo candido corpo?
Ekart  No, è ancora pura.
Tuttavia quando di notte
la accompagno sottobraccio per una passeggiatina
trema come una foglia: ma solo di notte.
Non ho il coraggio di spingermi oltre.
Ha solo diciassette anni.

Baal   E nel tuo sogno le piaceva fare l’amore?
Ekart   Sì. Consideri l’amplesso una cosa sporca?
Baal   Una cosa sporca?
Questo è il grugnito dei porci
quando fanno cilecca.
       Ma se abbracci i fianchi di una ragazza,
        il terrore e la felicità ti rendono simile a un dio.
       In un letto scorrono molte membra
       e dentro esse battono cuori e scorre sangue.
Ekart  Ma la legge lo punisce, e poi, i genitori.
Baal   Tutto è puro per il puro!
Bert   I genitori sono ombre umane.
  
Come hanno il coraggio di aprire la bocca
di mettere in mostra i loro putridi denti
e parlare contro l’amore,
un male di cui ognuno può morire.
Se non reggete all’amore
vomitatevi addosso!

Per amore bisogna avere denti buoni,
come quando si morde un’arancia
così che il sugo sprizza tra i denti.

L’amore è come il vento che fa cantare,
che fa stridere l’albero ubriaco,
come affogare a piccoli sorsi nel vino
in una giornata di calura.

Baal   Il corpo di lei ti penetra
in ogni piega della pelle,
come freschissimo vino,
le sue giunture morbide
come piante al vento,
il suo corpo rotola su di te,
come ciottoli umidi.

Bert   Ma l’amore assomiglia anche
a una noce di cocco,
che è buona finchè è fresca,
ma si deve sputare
quando il sugo è tutto spremuto
ed è rimasta solo la polpa
che sa di amaro.
(all’angelo))
   Deve iniziare. Portalo.
Traccia quattro: dei vini e dei liquori

Angelo  (a Baal)
E se ti bevi una grappa in luride bettole
e spari verso il cielo i tuoi discorsi
tu, ebbro, ami tutti quanti alla follia
e poi cantando caschi per terra.

Baal   Siamo qui a spiare la primavera, ragazzi.
Abbiamo fatto provvista di rum
e messo nuove corde alla chitarra.
Il cielo si riempie di splendore
e le sue notti ci rubano il sonno.
I nostri membri crescono come l’erba a giugno
e a metà agosto spariscono le vergini.
Di questa stagione dilaga la gioia.

Baal (canta) Se una donna ha i fianchi grassi
io la butto nell’erba verde.
Gonna e mutande, tutto all’aria, al sole,
che così mi piace.

Se nell’estasi la donna morde
io strofino con l’erba verde
bocca e morso e naso e grembo:
pulito-che così mi piace.

Se la donna con troppa foga
spinge all’eccesso la bella cosa
io le do la mano e rido:
gentilmente, che così mi piace.

Angelo  Che penseranno di me? In una bettola?
Giovanna  In una bettola?
Baal    Una grappa per la ragazza!
Angelo  Ma non bevo io!
Giovanna   Ma non bevo io!
Baal    Tu berrai. Siamo tutti esseri umani.
Angelo  Ma tu no!
Giovanna  Ma tu no!
Baal    Dillo ancora più forte, cara!
Madre   Anche lei l’ha portata qui?
Baal    (all’ostessa) Versa senza paura, donzella.
Oggi sei maledettamente morbida.
Angelo  Andiamo via!
Giovanna  Andiamo via!

 

Baal   Restate qui! Il cielo è viola,
specialmente quando si è sbronzi!
I letti invece sono bianchi. Prima.
Si ama, qui, tra cielo e terra.
Perché siete così vili?
Il cielo è aperto, piccole ombre!
Pieno di corpi!
Pallido d’amore!
Il cielo talvolta è anche giallo.
E dentro vi sono uccelli rapaci.
Dovete ubriacarvi!
Madre  Hai già bevuto troppo tu!
Baal   Dove vuoi arrivare con ste chiacchiere?
Giovanna  Maiale!
Avventore  Porco!
Madre  Almeno per rispetto a lei, che è ancora una bambina!
Baal    Fresca come una susina.
Madre  Maiale!
Avventore  Porco!!

Cambio repentino della scena. I corpi cominciano a rotolare fuori.

Bert   Qui ci sono state delle sconfitte,
Qui ci sono state delle sconfitte,
e i corpi
incominciano a dileguarsi contro i muri
nell’oscurità.
Io li serro contro le pareti di legno…

Baal   Oggi sono completamente fiacco.
Sono completamente svuotato,
tra vento e nubi sfoca il tuo volto.
Mi è rimasta solo la pelle sulle ossa.
ma ho fame come una belva.
Ora faccio l’estate.
Rosso.
Scarlatto. Vorace.

Bert   La mia camera è troppo stretta.
E’ piena di arcangeli.
Lo so: ho amato troppo.

Baal   Ho riempito troppi corpi,
consumato troppi cieli arancione.
E’ il quarto giorno
che imbratto tutta la carta di rossa estate:
selvaggio,
smunto, affamato.

Bert   Ora basta con l’acquavite!

Baal   Ora mi tremano le mani,
come se contenessero ancora i corpi.
Ora il cuore
batte come lo zoccolo d’un cavallo.
Ora è in me
il profumo delle dolci notti di maggio.
Sono un innamorato senza amante.
Soccombo. Devo sloggiare.

Madre  Avrebbe preso di buon grado
corda e sapone: era proprio
una porcheria che su questo astro
lui fosse diventato così sporco.

Ma c’erano ancora
più di un’altura e di una valle
ancora da vedere.

Ne valeva la pena.
Tanto più_si faceva difficile
tanto più_ne valeva la pena.
Traccia cinque: Del correre

Ekart Andiamo via, Baal!
Verso le strade piene di dura polvere:
l’aria è viola, di sera.
Andiamo nelle bettole affollate di ubriachi.
Nelle stalle delle mucche, dove si dorme tra le bestie.
Nei boschi, dove il suono del bronzo è sopra di noi.
Vieni con me fratello!
Danza, musiche e bevute!
E pioggia fino alle ossa!
E sole fino alle ossa!
Tenebre e luci!
Femmine e cani!
Vieni, Baal, fratello mio!

Madre E sorgono soli ad ogni schiudersi di palpebre
e tramonti per lui! Per lui!
Alberi, come lui giovani, lo abbattono
e la caduta lo trascina verso nuovi luoghi.

E ancora ha la notte amara nelle ossa.
La paura della luce nelle pieghe della pelle!
Di notte trova alla cieca i neri abbeveratoi
e si addormenta con la civetta quando fa giorno.

Baal  In Luglio nelle mie vene c’è cognac.
La mia mano è di carne.
Nel sole rosso sulle pietre amo le chitarre:
sono corde di bestie,
la chitarra canta bestialmente,
divora piccole canzoni.

In luglio ho una relazione con il cielo,
lo chiamo Azzurrino, splendido, violetto,
lui mi ama. E’ un amore di uomini.
      L’aria trema come se fosse ebbra.

Baal fugge da Ekart. Ekart lo rincorre

Ekart Perchè_corri lontano?
Baal:  Senti il mio cranio!
      Senti come si gonfia ad ogni pulsazione
      e si contrae di nuovo come una vescica!
      Non lo avverti al tatto?
Ekart  Un ragazzo che il luglio ha fatto impazzire:
      ecco quello che sei!
      Una pallottola che lascerà
qualche traccia di unto nel cielo!
Baal  E’ di carta, ma non importa.
Traccia sei: dei conti col mondo

Bert (canta) Abbiamo peccati.
Pensieri non ne abbiamo.
Voi invece in cambio
avete la morale.

Abbiamo spesso per ridere
il becco troppo pieno.
Voi spesso l’avete
troppo pieno di preghiere,
chiacchiere, leggi, condanne, prigioni.

Angelo  Brecht’s dance, ribelle alla sbarra,
   adesso il mondo chiede il conto,
   dimmi chi sei, dimmi che vuoi fare
   cialtrone maledetto, scolaretto elementare.

Bert   Ragazzino cretino, idiota senza ritorno
   Sognatore fottuto, professionista perdigiorno
   rispetta il recinti, non invadere i terreni,
attento a come parli, ti son finiti i buoni.

Angelo  Smettila dannato di girare in tondo
   Recupera la testa persa per il mondo.

Bert   Trova il tuo posto, mettila a posto,
   un posto ordinato, un vivere sensato,
   sono finite le carezze dell’infanzia
   guarda sul muro è appesa una cinghia.

Angelo  Ci sono cinquecento forme di esilio
decidi pure tu amatissimo figlio
abbiamo parole che cambiano la vita
pronte e dure sulla punta delle dita

Bert   Giudicato, soppesato, analizzato, condannato,
incanalato, avvilito, psicanalizzato,
  sfottuto, ignorato,allontanato, incarcerato.
Emarginato, castrato,ridimensionato.

Angelo  Quando moriremo alcuni andranno in paradiso.
Là ci saranno assassini e ubriaconi
Chi non li ama non ci entra neppure.
Bambini e pazzi di certo ci vanno
nella terra della luce.

Bert   Abbiamo peccati.
Pensieri non ne abbiamo.
Voi invece in cambio
avete la morale.

Parroco Ha chiesto ai contadini di portarle dei tori.
Baal  E’ uno spettacolo grandioso.
Dove è possibile vedere tante bestie radunate insieme?
Parroco Ha promesso una cifra straordinaria per il toro
      che ha i lombi più robusti.
Baal  Quei poveracci se ne stanno in mezzo a loro
e non sanno che farsene dei tori e sbagliano:
hanno l’occasione di vivere uno spettacolo grandioso.
Parroco  Perchè_ha montato tutto questo imbroglio?
Baal  Non abbiamo altro al mondo.
Che profumo intenso manda il fieno!
      E’ sempre così la sera?
Parroco  Mi sembra che il suo mondo sia ben miserabile, amico!
Baal   Il mio cielo è pieno di alberi e di corpi.
Parroco E per questa ragione
lei voleva mobilitare sette villaggi?
Il mondo non è il suo circo equestre.
Baal   E che cosa è dunque il mondo?
Parroco Se ne vada.
Baal   Che cosa sono sette villaggi
in confronto a uno spettacolo simile?
Parroco Ora comprendo. Lei è un poveraccio.
Baal   (ad Ekart) Vieni amico, ha rovinato tutto.
      Il cristiano non ama più le bestie.
Traccia sette: presentimento della morte

Madre Conoscevo un uomo.
Proveniva da una foresta.
Un giorno tornò nella foresta.
E come trovò la foresta? Estranea.

Cammina, cammina,
molti giorni cammina,
dentro nella natura, natura selvaggia,
voleva vedere. Voleva capire.

Baal  Io lotto all’ultimo sangue.
Voglio vivere anche quando sarò senza pelle:
mi rattrappirò tutto nelle dita dei piedi.
Cadrò come un toro:
nell’erba, dove è più morbida.
Ekart Smettila!
Baal   Nella mia testa ho una specie di cielo,
  molto verde e maledettamente alto,
  e i pensieri vi si perdono sotto
  come nuvolette nel vento.
  Non hanno la minima idea
della direzione da prendere.
Ekart E’ il delirium tremens.
  Sei un alcolizzato.
  Ora, vedi, il vino si vendica.
Baal   Quando il delirio si avvicina
me ne accorgo dalla mia faccia.
Ekart Hai una faccia
su cui c’è posto per tanto vento.
Concava.
Non hai neppure una faccia.
Non sei nulla.
Sei trasparente.

Ekart fugge da Baal

Baal  (gli grida dietro)
Pochi sono capaci di andare a fondo,
sfasciarsi dalla testa ai piedi,
strisciare fuori dal mondo
con le mani sfracellate.
La maggioranza crepa.
Muore come i ratti.
Resta un ratto,
soltanto non funziona più.

Baal crolla a terra, la madre lo raccoglie

Madre: Cammina, cammina,
una sera, verso sera,
si pose sotto un albero.
Si appoggiò, si strinse a lui.
e con le ultime forze disse:
“Albero tu sei più alto di me,
albero, tu sei più saldo di me.
ti tiene la terra, essa ti tiene.

Io corro più veloce di te,
ma non sono saldo come te,
non posso penetrare nelle profondità,
nulla mi tiene.
Anche la grande pace
che regna nel cielo infinito mi è ignota.

Soffiò il vento.
A terra si gettò l’uomo,
abbracciò le radici dure e selvagge,
e pianse, pianse, amaramente.
Guarì? No,
ma morì più facilmente.

Traccia otto: fine del gioco

Osteria: Baal, Giovanna che culla un bambino, Ekart che abbraccia  Giovanna, un avventore.

Giovanna  Chiudi gli occhietti,
anche questo è fatica.
       Su, andiamo a nanna,
non lo senti più.
Baal   Questo è il paradiso dell’inferno!
    Che miserabile buco è diventato qui!
Avventore  Non c’è niente di cambiato.
   Solo tu mi sembri diventato di gusti difficili.
Ekart  Non si può mica sputargli in faccia,
va a picco.
Avventore  Diventa sempre più ripugnante.
Ekart:  (si tiene abbracciato a Giovanna e vede in Baal qualcosa che gli fa paura)
Baal, che cosa hai dunque?
       E’ ridicolo. Non sarai geloso di questa qui?
        Perchè_non posso avere donne?
       Sono il tuo amante?

Baal si getta su di lui.

Avventore  Ha un coltello!
Lo ammazza!
L’ha infilzato.

Madre  O voi cacciati dal cielo e dall’inferno,
voi assassini cui toccò gran pena,
perché non siete rimasti nel grembo materno,
dov’era tranquillo, si dormiva e si esisteva?

Terra, che è mai avvenuto
nei tuoi cieli silenti?
Su di te gli avvoltoi!
Belve dilaniano il tuo buon corpo!

Com’eran dolci i tuoi fiumi!
Ora li appesta un’anilina violetta:
Paese del quandomai,
pieno di buonanime,
pieno di morti!
Mai più, mai più_
batterà il tuo cuore?

Opera da tre soldi

Sezione uno: i pescecani

Bert   Questa è una piccola foresta.
      Io me la batto già verso le grandi,
      le città.

Bert comincia a canticchiare temi dell’opera da tre soldi.

Angelo  Brecht’s dance, sì, miei cari,
ora tutta l’erba è brucata
   e sui continenti corre voce
   che la vita ormai non valga più
   la pena di essere vissuta,
  le razze sono vecchie,
   più niente ci si può aspettare
   il piccolo pianeta è svelto e consumato,
   tutto è passato,
   non sono rimaste che chiacchiere,
   ancora per un po’
   noi siamo solo
una tarda stirparella di testimoni
   e questa età si chiamerà
   l’età di gomma.
E allora avanti con la commedia.
Avanti con questa vita da poco.
   E’ un’operetta,
   un’ opera di poco valore,
   un’opera da tre soldi.

Angelo  Qual è il tuo nome?
Peachum Peachum, proprietaria della ditta “L’amico del mendicante”.
Polly  Polly, figlia della signora Peachum, purtroppo.
Filch Sfortunato,  di nome faccio Filch, aspirante mendicante.
Scagnozzo Scagnozzo, non lascio traccia, nella storia non conto niente. Adesso faccio lo scagnozzo per la signora Peachum.
Mackie  Mackie. E tu?
Angelo  (A Bert). E io?
Bert   Jenny (comincia a cantare)
Bert  Quanti denti ha il pescecane
  e a ciascun li fa veder.
  Sbrana un uomo il pescecane
  e il sangue si vedrà.
  Mackie Messer ha un coltello
  nessun segno resterà.
  Un coltel ficcato in cuor
  non gli importa di saper.

  Sbrana un uomo il pescecane
nessun segno resterà
Quanti denti ha il pescecane
e il sangue si vedrà.
E qualcuno casca a fondo
e qualcuno un dì sparisce
e qualcuno svolta in fretta
non importa di saper

  Sbrana un uomo il pescecane
  ma chi mai lo può saper,
  Quanti denti ha il pescecane
  e a ciascun li fa veder.
Mackie Cinghiali si sono accoppiati in me.
  Corvi hanno pisciato in me.
  Ho in me una gioia: quella di affogare.
  E ho una gioia: quella di non colare a picco.
Peachum Io sono il nuovo.
  Il mio lavoro è straordinario
  Perché consiste nell’eccitare la compassione umana.
Mackie e Peachum si fulminano con lo sguardo. Avanzano uno verso l’altro. La signora Peachum comincia a dire il testo del “pescecane” in tedesco. Si incrociano. La signora Peachum raggiunge il microfono e continua  a dire il testo.

Filch Sfortunato. Sono sempre stato sfortunato.
  Mia madre era un’alcolizzata,
mio padre giocava. Scivolato.
Scivolato sempre più in basso nel fango della metropoli.
  Arruolato.Entrato nella banda di Mackie.
  Finito adesso. Stanco. Stufato.
  Voglio cambiare. Voglio il nuovo.
Mackie Corvi hanno pisciato in me.
Polly Mi sposo! Mi sposo! Mi sposo adesso!
  Uno sposo! Sono felice!
  Mi sposo con il signor Mackie.
Un gentleman distintissimo. Mi sposo!

Mackie e Polly cominciano a ballare al centro della scena. Polly salta in braccio a Mackie gridando ancora una volta “mi sposo”. Jenny al microfono riprende la battuta di Polly facendone la parodia fino ai sospiri e ai gemiti.
Sezione due: All’azione!

Bert  Su svegliati,marcia canaglia
  la vita del vizio ti aspetta.
  Dimostra Il peccato ch’hai in corpo
  Iddio, tu lo sai, non ha fretta.

  Tradisci il fratello, tu Giuda!
  e vendi la moglie , tu verme!
  Dio vede, nessuno s’illuda,
  il giorno dell’ira verrà.

  Su svegliati, marcia canaglia,
  la vita del vizio ti aspetta.

Peachum Io sono il nuovo.
Il mio lavoro è straordinario
perché consiste
nell’eccitare la compassione umana.
Vi sono alcune cose-poche!-
capaci di commuovere l’uomo,
alcune poche, ma il male è che,
se le usate di frequente,
non servono più a niente.
Anche nella Bibbia vi sono quattro o cinque massime
capaci di toccare il cuore;
ma, quando se n’è cavata tutta l’efficacia,
gli affari calano.
Bisogna sempre offrire qualcosa di nuovo.

Filch   E’ lei il capo della ditta emergente
“L’Amico del Mendicante?”.
Lei è il nuovo.
Che belle frasi appese al muro!
Con lei mi sento sicuro!
Un vero capitale! Un capitale morale!
Così l’impresa può davvero prosperare!

Peachum  Il suo nome?
Filch  Sfortunato. Sono sempre stato sfortunato.
Mia madre era un’alcolizzata,
mio padre giocava.
Scivolato.
Scivolato sempre più in basso
nel fango della metropoli,.
Arruolato.
Entrato nella banda di Mackie.
Finito adesso. Stanco. Stufato.
Voglio cambiare. Mi dia il nuovo!

Peachum Vecchio. Ti abbiam beccato ieri
e non era il posto tuo!
Molestavi i passanti.
Chiedevi i contanti.
E non era il posto tuo!
Vecchio screanzato,
per questa volta ti abbiam solo menato,
ci siamo limitati a un carico di botte.
La prossima volta non vedi la notte.
Filch Non ci sarà un’altra volta.
Voglio lavorare per lei.
Peachum Guarda un po’!
Arriva fresco fresco questo aspirante,
e senza impegno, senza fatica
chiede subito la bistecca bell’e servita.
Niente dilettanti, niente improvvisatori
la licenza è per professionisti e attori.
Filch  Quindi?
Peachum Venti scellini per l’iscrizione.
Nessuna questione! Nessuna questione!
Il cinquanta per cento sull’incasso settimanale.
Che ne dici, niente male!
Con la fornitura del corredo
settanta per cento.
Per l’investimento!
Il lavoro incomincia: ora!

Mackie (rivolto alla Peachum)
  Lascia perdere!
  Aspira il fumo nero che va su
  in cieli più freddi; guardalo
  così te ne vai anche tu.

Peachum Signor Mac,
  molto presto queste interessanti riflessioni
  le farà nel posto che più le si addice:
  la galera!

Jenny La smetta un po’ con il suo signor Mac.
  Lei a quell’uomo
  non è neanche degna
  di allacciargli le scarpe.

Mackie E’ vita questa? Ditelo voi signori.
Ormai non trovo più sapore in niente.
Fin da bambino ho udito con terrore:
Sol chi ha la borsa piena vive piacevolmente.

La signora Peachum scoppia a ridere

 

Sezione tre: della borsa piena

Bert  Grandi solitari, romantici criminali,
  sensibili poeti, sublimi asceti
nobili saggi,studiosi devoti,
anarchici indigenti, affascinanti libertari.
La libertà? La libertà!D’accordo!
Ma tenetelo a mente:
sol chi ha la borsa piena vive piacevolmente.

Solo assaltando, torturando, depredando,
l’uomo è vivo solo a un patto,
solo assaltando torturando, sbranando,
a patto di scordare che come uomo è fatto.

Per stare a questo mondo
ci vuol gente cattiva.
Per stare a questo mondo
troppe pretese gente mia.
Chi nutre troppi sogni
nei muri cozzerà.

La saggezza costa caro
La bellezza costa caro.
Certe smanie costan caro.
La passione costa caro.

Solo assaltando, torturando, depredando,
l’uomo è vivo solo a un patto,
solo assaltando torturando, sbranando,
a patto di scordare che come uomo è fatto.

L’età è di gomma.
Che sugo hanno queste smanie?
L’età è di gomma.
Direi meno che niente!
Sol chi ha la borsa piena vive piacevolmente.

Certe smanie portan danno
vai a testa alta ma devi ingoiare
troppa amarezza, troppo disinganno.
facci una croce sopra!
La morale è evidente:
sol chi ha la borsa piena vive piacevolmente.

Mackie Anch’io, ve lo confesso, a volte aspiro
  alla parte del grande solitario.
Che sugo hanno queste smanie. Direi meno che niente.
  Sol chi ha la borsa piena vive piacevolmente.
  Sposerò Polly di cui non me ne frega niente.
  Jenny!
Peachum Io sono il nuovo.
Il mio lavoro è straordinario
perché consiste nell’eccitare la compassione umana.
Quattro modi hai per fare piangere.
Quattro tipi! Prototipi!
La vista di questi tipi provoca nell’uomo
quello stato d’animo innaturale
nel quale egli è disposto
il denaro a cagare.

Solo Filch eseguirà le indicazioni, gli altri le eseguiranno per gioco, prendendolo in giro.

Peachum Corredo A: l’allegro sciancato,
sempre di buon umore,
sempre spensierato;
con un moncherino
ti fa sentir meschino.
E’ un artista di valore,
con un sorriso
ti spezza il cuore!.

Corredo C: l’infelicissimo cieco,
più artista che mendicante!
E’ un lavoro per tipi duri,
perfino a mezzanotte,
non ti togli gli occhiali scuri!

Corredo D: giovanotto un po’ fuori
che ha visto tempi migliori.

Filch  Perché allora non posso fare io stesso
quello fuori,
quello che ha visto tempi migliori?
Peachum  Perchè, ragazzo mio,
se mostri la tua vera miseria
nessuno ci crederà.
Se hai mal di pancia e lo dici,
ottieni un effetto nauseabondo.
Prendi il corredo A,
non fare domande e va.
E salutami Mackie,
visto che lo molli.

Mackie avanza mentre Jenny balla davanti a lui.
Scagnozzo In primavera, quasi a una bestia ero ridotto,
io scesi giù nelle nere cità,
tappezzato, di dentro, di gelidi morti.
Mackie Mi riempii di nere bestie dell’asfalto,
mi riempii di folla e di clamori.
Ma tutto questo mi ha lasciato freddo
e rimasi del tutto vuoto e leggero.
Scagnozzo Rotolavo tra le case, fuori, all’aperto.
Nevicava ancora.
In me ci pioveva dentro.
Mackie Più leggero del vento!
Leggero, abbruttito e maestoso,
così mi sento adesso, e pieno di squali.

Mackie si rannicchia sulla pancia di Jenny. Jenny si rivolge ostile a tutti gli altri che la guardano.

Jenny  Quanti denti ha il pescecane
e a ciascun li fa veder,
Mackie Messer, lui ci ha il coltello
ma chi mai lo può saper.
Sbrana un uomo il pescecane
e il sangue si vedrà.
Mackie ha un guanto nella mano,
nessun segno resterà.

Polly  Mamma mi sposo, mi sposo!
Peachum  Sposarti adesso! Uno sposo!
Polly Mamma mi sposo, sono felice!
Peachum Felice di che?
Polly Mi sposo con il signor Mackie!
Peachum Credi che io possa permettermi di sprecare mia figlia?
Polly Ma è un gentleman distintissimo.
Peachum Un vero furfante!
Ci terrebbe subito in pugno.

Mackie e Jenny parlano appartati e affettuosi.
Polly si avvicina a loro e parla dando le spalle alla madre.

Polly Guardalo un po’, per favore! E’ bello, forse?
No; ma guarda all’essenza.
Mi assicura un’esistenza.
E’ uno scassinatore sì, ma di qualità,
è un bandito con professionalità.
Conosco esattamente
l’entità attuale del suo capitale
potrei dirtene la cifra precisa
ma son discreta, discreta e decisa.
Guarda all’essenza. Mi assicura un’esistenza!
Ancora qualche colpetto fortunato
e ci vedrai vivere in un castello incantato,
magari in campagna, con oche e cavalli
e per risveglio il canto dei galli.
Peachum Sposarsi! Dopo tutto è una tale porcheria.
Ti farò passar di testa sta follia.
Tutti cominciano a gridare, ognuno a modo loro, “sposare la Polly” in maniera sempre più esasperata. Si batte ossessivamente il ritmo sulla scala. Mackie comincia a ballare con Polly.

Mackie Lo annuncio al mondo intero,
  lo annuncio con ardore
  oggi qui sposo la Polly
  una donna di gran cuore.
  Per amore mi ha seguito
  ed al cuore mi ha colpito.

Filch  Questo _è un manico di scopa, non un moncherino.
Altro che settanta per cento per il corredo.
Non sono un cretino e non cedo.
Peachum  E’ un moncherino buono come tutti gli altri.
Filch E io, perché non riesco
a guadagnare come tutti gli altri?
Non mi prenda in giro per favore.
O mi taglio una gamba per un effetto migliore.
Peachum  Io non lo cambio il tasso.
E’ forse colpa mia
se il cuore della gente è duro come un masso?
In cinque minuti io so trasformare un uomo
in un rottame così miserabile,
che anche i cani, se lo vedessero,
si metterebbero a piangere.
Che ci posso fare io,
se gli uomini non piangono?
Ehi tu, ti vedo ingrassato.
Scagnozzo Signora Peachum, le assicuro,
ho mangiato solo pane duro
è un grasso non naturale, mi frega con la gente,
le giuro, signora, non ci posso fare niente.
Peachum  Neanch’io. Sei licenziato.
Ho bisogno d’artisti io.
Solo gli artisti, oggi, sanno smuovere il cuore.
Se lavoraste come si deve,
il pubblico dovrebbe battervi le mani!
Mai un’idea!
Hai rotto il patto,
non posso più rinnovarti il contratto!
Fila!
Filch, eccoti un altro moncherino,
parole poche adesso, e non fare il cretino..
E se vuoi farti qualche scellino
stai addosso a Mackie, stagli vicino
e ricordati che adesso te
lavori per me. Intesi?
Filch Va bene, signora Peachum.

 

Scagnozzo  Il povero non è solo.
Tutti entrano
a guardare nella sua stanzetta,
tutti frugano nel suo piatto:
egli non sa che cerchino.
La pioggia entra e lo bagna.
La terra se lo scuote di dosso.
La notte lo rende storpio.
Il giorno lo spoglia.
Nulla è il denaro per chi lo ha;
non può salvarlo.
Ma non v’è aiuto
per chi non ha denaro.

Lo scagnozzo viene percosso da Filch.

Filch  Sfortunato. Sono sempre stato sfortunato.
   Mia madre era un’alcolizzata,
mio padre giocava.
   Scivolato.
Scivolato sempre più in basso nel fango della metropoli.
   Arruolato.
   Entrato nella banda di Mackie.

Polly   Ma questa è una stalla!
Mackie   In questa stalla oggi si balla!
Polly   Sposarsi qui? Nella stalla no!
Sembriamo ladri! Sembriam criminali!
Io sogno una vita di balli regali!
Nel giorno più bello della nostra vita
in una stalla sono finita!

Filch  e lo scagnozzo cominciano ad agitarsi freneticamente. Filch  offre il suo corpo come panca e divano.

Mackie   Amor mio, per i miracoli
   ci stiamo attrezzando.
   Schiocca un dito adesso
arriverà l’arredamento!
Scagnozzo  Ecco, arrivano i mobili.
Mackie   Robaccia.
Polly      Ma che mobili sono?
Scagnozzo  Mezzora fa di una marchesaccia!
Mackie  Se ti arrabbi hai tutte le ragioni.
   Che coglioni!
Un cembalo di legno di rosa
e un sofà rinascimento.
Che tormento!Imperdonabile!
E una tavola? E le sedie?
Segare le gambe del cembalo!

Scagnozzo   Gentile signora, ecco una panca!
Mackie     Che fallimento, che uomini vili!
Nessuna idea degli stili?
Il Chippendale col Louis Quatorze
c’entra come il burro con le scorze!.
Scagnozzo  E’ roba del massimo pregio!
Mackie  Se lo ripeti ti sfregio!
Filch      Guarda un po’ che legno!
Mackie  Se lo ripeti ti segno! Bello sposalizio, eh, Polly?
Comunque, allegria!

Jenny marca il tempo battendo i piedi sulla scala. Mackie disteso a terra.

Mackie   Sì, Jenny, leggimi la mano,
tu ci capisci a puntino.
Grossa eredità?
Jenny   No, niente grossa eredità.
Mackie   Perché fai quella faccia Jenny?
Vien la pelle d’oca a guardarti!
Prossimo lungo viaggio?
Jenny   No, niente lunghi viaggi.
Mackie   Che cosa vedi? Mi raccomando,
dì solo il buono, non il cattivo.
Jenny   Oh, oh, vedo un luogo stretto e buio e poco amore.
E poi vedo una T, vuol dire tradimento di una donna.
Poi vedo…
Mackie   Piano. Mi piacerebbe sapere qualcosa di più preciso,
il nome delle donna che mi tradisce, per esempio.
Jenny      Vedo solo che comincia per J.
Mackie    Allora è sbagliato, comincia per P.
Dove vai Jenny?
Jenny     Lo vedrai.
Sezione quattro: sogno di distruzione

Jenny  Vi racconterò di una ragazza che ho visto una volta
in una taverna d’infimo ordine.
Anche lei si chiamava Jenny.
Sciacquava i bicchieri.
E tutti i clienti a chiederle:
“Quando viene la tua nave, Jenny?
Bert  E una nave a otto vele
e cinquanta cannoni
arriverà
Jenny– Ehi, Jenny, sposa del pirata,
continui a sciacquare bicchieri?”
Bert  E una nave a otto vele
e cinquanta cannoni
arriverà

Jenny Lor signori vedono: oggi sciacquo i bicchieri
e per tutti rifaccio il letto.
E se mi danno un penny io ringrazio tra i denti
e son piena di cenci in un albergo di cenci.
E loro non sanno chi sono.
Ma una certa sera si udrà un vociare giù dal porto
e: che sono queste grida? Si dirà.
E io sorriderò in mezzo ai miei bicchieri
e diranno: perché ride? Perchè?
Bert  E una nave a otto vele
e cinquanta cannoni
alla fonda starà.
Jenny Mi dicono: va, piccola, risciacqua i tuoi bicchieri
e qualcuno mi allunga un penny.
E il penny viene preso e qualche letto vien rifatto
(ma nessuno potrà più dormirci quella notte)
e ancora di me non sanno niente.
Perché quella sera ci sarà un parapiglia giù al porto
e: che cos’è questo subbuglio? Si dirà.
E io sorriderò dietro la mia finestra
e diranno: perché ride così?
Bert  E la nave a otto vele
dai cinquanta cannoni
spara sulla città!
Jenny Oh, allora smetterete di ridere, signori,
perché tutto intorno a voi cadrà,
la città sarà spianata, le muraglie crolleranno
solo un infimo alberguccio sarà immune da ogni danno
e diranno: ma là, chi ci sta?
E tutta quella notte ci sarà un vociare là d’intorno
e: perchè l’albergo è salvo? Si dirà.
E al mattino mi vedranno sulla soglia
e diranno: guarda, c’era lei!

Bert   E la nave a otto vele e cinquanta cannoni
il pavese alzerà!
E a mezzogiorno in cento discenderanno a riva
li vedrete avanzare nell’ombra,
e prenderanno tutti, una porta dopo l’altra
e li incateneranno e te li porteranno
e diranno: chi dobbiamo ammazzare?
E a metà di quel giorno sarà silenzio al porto
quando chiedono: chi muore adesso?
E allora la tua voce dirà: tutti!
E: opplà! Ad ogni testa che va giù.
Jenny  E la nave a otto vele e cinquanta cannoni
con me salperà.

(Lo scagnozzo va a baciare Jenny)

Mackie  Ahimè, quand’ero giovane, la primavera
era ancora più bella di adesso.
Che le belle ragazze fossero più belle
questa per noi è l’ultima consolazione.

Qualcuno da anni ce lo ripete
che è l’età ad acuirci il senno.
Sì, certo adesso siamo ricchi di esperienze
ma quel tempo era il tempo più bello.

Che prati e spighe oggi non abbian più_
tutto il verde e l’oro di una volta
così ha da essere, perché se lo avessero
io non potrei più tornare a loro.

Ma il sole è sempre più freddo
mentre allora era uno splendore-
ed è un guaio: più si diventa vecchi
e ogni anno di più ci piace il sole.

Filch  esegue il suo testo crollando sulla passerella.

Filch   Sfortunato. Sono sempre stato sfortunato.
Mia madre era un’alcolizzata,
mio padre giocava.
Scivolato.
Scivolato sempre più in basso
nel fango della metropoli.
Arruolato.
Entrato nella banda di Mackie.
Finito adesso. Stanco. Stufato.
Voglio cambiare. Mi dia il nuovo!

Scagnozzo  Il povero non è solo.
Tutti entrano
a guardare nella sua stanzetta,
tutti frugano nel suo piatto:
egli non sa che cerchino.
La pioggia entra e lo bagna.
La terra se lo scuote di dosso.
La notte lo rende storpio.
Il giorno lo spoglia.
Nulla è il denaro per chi lo ha;
non può salvarlo.
Ma non v’è aiuto
per chi non ha denaro.

Polly   Chiedo troppo? Dite voi.
Una volta in questa vita
darmi a un uomo per amore.
Chiedo troppo? Non lo so.

Peachum   Oh, vorrei volerti bene
con letizia ti darei
tutti i beni che la vita
anche a te donare può.
Essere buono? Chi non lo vorrebbe?
Ai poveri -ma sì- fare buon viso.
Fossimo tutti buoni si vedrebbe
la terra trasformarsi in paradiso.
Essere buono, e chi non lo vorrebbe?
Ma, ahimé, questa è la sorte di noi vivi:
i mezzi scarsi e gli uomini cattivi.

Sezione quinta: Del mondo misero e feroce

Bert   Brecht’s dance, età di gomma,
si dice che il mondo è misero e feroce,
si dice che è saggia questa voce.
Si alzano gli occhi si fa un sospiro,
si dice “mezzi scarsi, uomini cattivi
questa è la sorte di noi vivi”,
Si dice:
Peachum:   Hai un fratellino affezionato
ma se la carne per due non basta
ti piglia a calci nella faccia
e il vostro affetto è bell’e andato
Bert   Si dice:
Scagnozzo: E hai una moglie affezionata
ma se il tuo amore non le basta
ti piglia a calci nella faccia
e la passione è già scordata.
Bert:   Età di gomma, misera e feroce
ad ognuno si chiude la voce:
si dice…sì, pace e fraternità
ma all’atto pratico, non va, non va,
si dice “il paradiso in terra che ideale
ma all’atto pratico tutto va male”
si dice:
Polly  E hai un figliolo affezionato
ma se da vecchio chiedi un pane
ti piglia a calci nella faccia
e tutto quello ch’è stato è stato
Filch:   Mondo misero e feroce,
questa è la disdetta, questa la cosa infetta,
Bert   Si dice: saremmo buoni e non malvagi
ma all’atto pratico facciamo stragi.
Si dice:
Peachum:  Non c’è diversa soluzione
e allora è chiusa ogni questione!
Tutti  E questa è la disdetta,
questa è la cosa infetta.
Se non c’è altra soluzione,
allora è chiusa la questione.

Mackie  Sono una merda; ma tutte le cose
devono servirmi per il meglio,
io mi porto sulla cresta dell’onda,
io sono inevitabile,
sono la stirpe di domani
Non c’è diversa soluzione.

 

Polly   Chiedo troppo? Dite voi.
Una volta in questa vita
darmi a un uomo per amore.
Chiedo troppo? Non lo so.
Peachum  Sposata?
Prima la si copre da tutte le parti di vestiti
e quando t’è costata tanto quanto
ci vorrebbe per allestire una nave, paf,
eccola che ti casca nella merda
come una pera marcia, plof.
Insomma, eccoti ridotta qui
a una zoccola da furfanti, ah!
Bella roba! Bella davvero! Eh?
Ma dal momento che eri così immorale
al punto di volerti sposare,
dovevi proprio scegliere un ladro di cavalli,
un ladrone  coi calli?
La pagherai cara, la pagherai!
Avrei dovuto prevederlo.
Fin da bambina ti sei sempre data
delle arie, un tono tonto,
che le scorregge eran brezze in confronto.
La pagherai cara, la pagherai!
Non c’è diversa soluzione.
Mackie   Presto non sarò più merda
ma il duro acciaio,
di cui le città sono fatte.
Non c’è diversa soluzione.

Peachum  Impiccarlo?
Come diavolo m’è venuto in mente?
E’ una buona idea! Perfetto!
Quaranta sterline di guadagno!
Denunziarlo allo sceriffo.
Naturale.
E per di più ce lo impiccano gratis!
Due piccioni con una fava.
E allora è chiusa la questione.
Soltanto bisogna sapere
dove si rintana
Credo di saperlo:
sta nascosto tra le sue puttane.
Certo che me lo daranno.
Farò io.
Il denaro regge il mondo.
Vado a parlare alle ragazze.
Basta che Mackie s’incontri con una di loro,
ed è bell’e spacciato.

L’azione di Mackie e Jenny si è trasformata in un coito. Peachum si rivolge a Jenny.

Peachum  Dunque, se uno dei prossimi giorni vedete Mackie Messer,
correte dal poliziotto più vicino e avvertitelo,
riceverete dieci scellini di premio.
Jenny  Ma come potremo vederlo,
se i poliziotti gli stanno alle calcagna?
Se cominciano a dargli la caccia,
non verrà certo a passare il tempo con noi.
Peachum  Jenny, te lo dico io,
      anche se ha tutta la città alle calcagna,
      Mac non è che per questo rinuncia
Jenny Riempirò il cuscino di lacrime
al pensiero di aver venduto a lei
un gentiluomo come quello.

L’azione del coito diventa frenetica.  Filch e lo scagnozzo fanno aria alla coppia che scopa. Polly appare gridando ripetutamente “sono felice, mi sposo”. Peachum al microfono parla della Bibbia per concludere che ci vuole il nuovo. Mackie inveisce contro Peachum.

Mackie Lascia perdere!
Aspira il fumo nero che va su
in cieli più freddi; guardalo,
così te ne vai anche tu.

Filch e lo scagnozzo cominciano a correre su e giù per le scale
ripetendo le proprie battute  .Filch, cieco, con il cappello in mano, esegue al microfono “la canzone del pescecane”.  Mackie e Jenny cominciano a ballare insieme. La canzone viene a sua volta sommersa dal rumore secco di spari che costringono Mackie e Jenny a ripararsi rotolando a terra. Peachum raggiunge il microfono.

Peachum  Essere buono, e chi non lo vorrebbe?
Ma, ahimè, questa è la sorte di noi vivi:
i mezzi scarsi e gli uomini cattivi.
Filch!

Filch minaccia con la pistola Mackie.

Filch Sfortunato. Sono sempre stato sfortunato.
  Mia madre era un’alcolizzata,
mio padre giocava.
  Scivolato.
Scivolato sempre più in basso nel fango della metropoli.
  Arruolato.
  Entrato nella banda di Mackie.
  Finito adesso. Stanco. Stufato.
  Voglio cambiare. Voglio il nuovo.
  Addio, Mackie.

Peachum Signor Mac,
  molto presto lei incontrerà
  il posto che più le si addice:
  la forca!

Mackie guarda Jenny. Jenny parla con la bocca molto vicino alla pistola impugnata da Filch.

Jenny Noi siamo molto soli, ma questo non importa.
Non abbiamo mai luce e neppure fantasmi.
E anche l’avessimo: che faremmo della luce?

Peachum Oh, Polly, finalmente ti trovo.
Cambiati, stanno per giustiziare tuo marito.
Ti ho portato l’abito da vedova.
Sarai bellissima vestita da vedova.
Beh, e adesso sii anche un po’ più allegra.

Mackie  Non dobbiamo far aspettare tutta questa brava gente.
Che Jenny mi abbia tradito,
è cosa che mi stupisce assai.
Prova evidente che il mondo
rimane uguale a se stesso.

Le generazioni si guardano fredde negli occhi.
Se voi stipate una nave di corpi umani,
tanto da scoppiare,
vi sarà una tale solitudine in essa,
che geleranno tutti.

Il concorso di alcune circostanze sfortunate
ha fatto sì ch’io soccombessi.
Bene, soccomberò.

Mackie rientra nello spazio. Polly  parla ancora di sposarsi, lo sfortunato della sfortuna, molti chiedono il nuovo, Jenny canta, la Peachum danza ripetendo ossessivamente condizioni economiche per i contratti. Tutti escono lasciando la Peachum sola in scena, al buio. La Peachum  chiama i nomi di tutti i protagonisti. Nessuno risponde.

 

 

 

Bert: La pioggia ci ha lavati e rilavati
  qui nelle carni che abbiamo ingrassato
  E gli occhi troppo aperti e ancor più avidi
i corvi ce li strappano dal capo.
Troppo in superbia noi siamo saliti
e la superbia quassù ci ha innalzati
dove gli uccelli ingordi ora ci beccano
come palle di sterco sulla strada.
Ma non vi accanite solo sul peccato:
in breve da sé nel proprio gelo sarà estinto.
Meditiamo insieme la tenebra e l’inverno
di questa valle percorsa dal pianto..
Finale: Cerchio di gesso

In scena il cerchio di terra rossa. Natella aspetta e si prepara al combattimento ai bordi del cerchio.

Bert: Una terra, due madri.
Un bambino conteso.
Il bambino lo faccio io.

Bert si siede nello spazio

(all’angelo) Tu adesso dovrai combattere. Il giudice!

Entra Adzak. Parla in dialetto.

Adzak Salute, cani. Come va, cani?
Com’è il mondo dei cani?
C’è una buona puzza?
Vi azzannate sempre a morte, cani?
Mi si porti del vino rosso, di quello dolce.
Devo giudicare una causa.
Qualcosa per le mie chiappe!
Il codice penale? Accetto!

Bert  Chi sono io? Di chi sono io?

Adzak Madre,madre, bambino, giudice.
  Madre che lo fece, madre che gli diede da mangiare,
  bambino, ricco, erede, giudice: Adzak.
  Prendete il centro. Vino, per Dio.

Angelo Oggi ho bisogno di fortuna

Le donne entrano nel cerchio e cominciano a lottare.

Angelo L’ho allevato io con scienza e coscienza
Natella E’ l’odore che non sopporto mi fa venire l’emicrania
Angelo Gli ho sempre dato da mangiare
Natella Sei tu la femmina? Ti strapperei i capelli.
Angelo Ha quasi sempre avuto un tetto sulla testa
Natella Era vestito di stracci
Angelo Non sei mai stata capace
neanche di pulirgli il culo.
Adzak Multa. Linguaggio sconveniente.
  Cinquanta piastre a testa
Angelo L’ho allevato io, non lo restituisco
Natella Lo teneva in un porcile
Angelo Non sono un porco io, altri lo sono.
  Dove hai lasciato tu il tuo bambino?
Natella Villanaccia, è una delinquente.
Sia frustata, e subito!

Adzak Basta, fuori, non mi piace questo linguaggio.
  Non ci capisco niente. Le prove!

Natella Il caso, Vostro Onore,
è di una semplicità infantile.
Per una disgraziata serie di circostanze,
il bambino Michele Abasvili,
al momento della mia fuga,
venne abbandonato.
Angelo La signora non pensava
che ai vestiti da portar via!
Natella La nominata Grusa, una sguattera del palazzo,
era presente quella mattina di Pasqua
e fu vista darei d’attorno col bambino e…
non ne è la genitrice!
Adesso la parte avversa
che ha rapito il bambino
si rifiuta di consegnarlo.

Insomma, è inaudito
il trattamento che mi si riserva!
Mi si proibisce l’ingresso
nel palazzo di mio marito,
mi si bloccano le rendite
dei suoi possedimenti,
mi si dice freddamente
che sono vincolate all’erede,
e che senza il bambino non si può far nulla…
Adzak La Corte è commossa per l’accenno alle proprietà
e lo considera una prova di sentimento umano.
Natella Mi scusi…
naturalmente è esatto dire
che l’esito del processo
deciderà anche il destino
delle grandi proprietà Abasvili.
Ma dico “anche” a ragion veduta:
perché in primo piano
vi è la tragedia umana di una madre,
come vi ho chiarito
con la mia straziante deposizione.
Anche se Michele Abasvili
non fosse l’erede delle proprietà,
sarebbe pur sempre
il mio figlio adorato!

 

Adzak E tu che dici?
Angelo  Camminavo un giorno con il bambino.
  In alto, in alto, fino a un passo di montagna.
Guardai. Sotto di noi una valle.
Molto verde ancora. Alberi, tanti.
Giù per il sentiero.
Ecco i campi:
quasi tutti abbandonati.
Filo spinato. Filo spinato tutto attorno.
Gli abitanti: vecchi.
La pelle liscia e stanca.
Niente bambini.
Vado avanti.
Volevo ospitalità,
almeno per una notte.
Un uomo con una grande sciabola
mi si avvicina.
Non parla: con la sciabola
mi indica la via del passo,
quella da cui ero venuta.
Quella del freddo.
Dormii tra le rocce.

Adzak  Ma che dici? Che c’entra? Non capisco.
   Riprendete il centro.

(all’angelo)  Ti faccio una domanda:
che specie di bambino è?
E’ un bastardello straccione
o è un bambino di buona famiglia,
di genitori benestanti?
Che bambino è?
Angelo  E’ un bambino qualunque.
Adzak  Riprendete il centro!

Natella e l’angelo riprendono il centro per lottare

Natella  L’hai rubato.
Angelo  L’ho portato con le piaghe ai piedi.
Natella  L’hai trascurato
Angelo  Non ho badato ai miei comodi.
Natella  L’hai fatto crescere nella merda
Angelo  Gli ho insegnato ad essere gentile con tutti
Natella  Sguattera!
Angelo  Gli ho insegnato a lavorare.
Natella  Ladra!
Angelo  Ho passato ogni sorta di guai….
Natella  I legami di sangue…

Adzak   (all’angelo) Voglio dire:
aveva dei tratti raffinati fin da piccolo?
Angelo  Aveva il naso in mezzo alla faccia.
Adzak   Aveva il naso in mezzo alla faccia.
Ritengo molto importante questa tua risposta.
Bene, voglio affrettare la procedura
Sono stanco. Vino, perdio!
Angelo  Credo bene che voglia tagliar corto…
Io non ho niente..zuccone ubriaco!
Adzak  Cinquanta piastre di multa!
Impara cos’è la giustizia.
Angelo  Fossero anche settanta
   Voglio dirti cosa penso di te: venduto!
Adzak  E adesso sono cento!
   Basta, non capisco niente!
   Arringa dell’accusa. Vino per Dio!

Natella  Non sta a me descrivervi le torture
di un animo materno,
i timori, le notti insonni, le…
Eccellentissima Corte!
I vincoli del sangue
sono più forti di tutti!
Madre e figlio:
quale rapporto
è più stretto di questo?
Eccellentissima Corte!
Essa lo ha concepito
nella sacra estasi
dell’amore,
lo ha portato
nel suo grembo,
lo ha nutrito
del suo sangue,
partorito
con dolore.
Eccellentissima corte!
Abbiamo visto
come anche la tigre selvaggia,
se privata del suo piccolo,
vaghi senza pace tra i monti,
consumandosi
fino a diventare un’ombra.
La natura stessa…

 

 

Angelo Dormii tra le rocce.
Il bambino stretto al corpo
che sopravvivesse.
E il mattino dopo tornai là.
L’uomo con la sciabola allora parlò:
“non ti posso fare entrare.
E’ proibito”.
Mi mostro una pergamena.
Però mi indicò una piccola capanna
fuori dai recinti
in cui passare la notte.
Molti e molti giorni ritornai.
L’uomo sempre là.
Mi guardava:
Mi diceva: “non posso,
davvero non posso”.
Mi indicò i vecchi:
sbadigliavano, sbadigliavano forte
e a un certo punto la mascella si bloccava
gli occhi si rovesciavano all’indietro
e rimanevano lì,
fissi sulle loro poltrone.
Allora un giorno gli dissi:
che fai? Perché? Per chi?

Adzak Queste parlano difficile!
  Ci mancava pure la buona novella!
Vino perdio!
(a Bert) Tu che sei piccolo,
mettiti al centro. Mettiti al centro!

Bert non si sposta.

Adzak Di chi sei figlio tu?

Bert non risponde. Adzak si getta contro di lui con la spada. Fa per colpirlo, all’ultimo lascia cadere la spada.

  E che sono, Re Salomone?
  No, facciamo una soluzione sportiva.
  Facciamo una prova.
  Parte lesa e parte accusata,
  mettetevi vicino al bambino, tutt’e due!
  Tirate il bambino con due corde!
  La vera madre avrà la forza di trarlo a sé.

 

Natella  Eccellentissima corte, mi oppongo! 
Il destino delle grandi proprietà Abasvili, 
legate al bambino come legittimo erede, 
non dovrebbe dipendere da così incerto duello. 
Inoltre, io non posso competere 
con la forza fisica di questa persona, 
assuefatta ai lavori pesanti.
Adzak A me sembri molto ben nutrita. Tirate!

Natella e Angelo cominciano a tirare.
Angelo lascia cadere la corda.

Adzak Che ti succede? Non hai tirato.
Angelo  L’ho allevato! Devo farlo a pezzi? Non posso.

Angelo si stacca dalla scena e va verso il pubblico

Angelo Brecht’s dance, il ribelle
rientra nella valle, rientra nelle terre,
si guarda attorno, respira rotondo,
toglie polvere alle cose,
toglie polvere al mondo.

Rincuora l’animale, innaffia la pianta
mette la mano sul proprio ventre
sotto le dita il calore sente
tocca la pancia, è di nuovo incinta.

E sente un formicolio nei piedi
e una spinta che sale per le gambe e le cosce
e disegna sulla terra la danza

Brecht’ dance, danza del ribelle,
Riprendono i suoni tutto intorno
Riprende il concerto del mondo.

Adzak Questo è.
Ogni cosa deve appartenere
a chi le si conviene, 
i bambini ai cuori materni,
perché prosperino, 
i carri al buon guidatore,
perché siano ben guidati, 
la valle a chi la irriga,
perché dia frutti. 
Festa perdio,
vino perdio
musica perdio!

Bert(canta) Ritornare a sognare
un tempo uscito dai cardini.
I grandi traboccano di pena
gli umili di gioia.
Le liste degli schiavi: cancellate!
Chi sempre visse al buio, esce alla luce!
Chi mendicava pane ora lo regala.
Le cassette delle elemosine, in pezzi.
I poveri dicono al mondo:
cammina tu adesso, noi siamo arrivati.
Andare avanti
senza mandanti.