di Gigi Gherzi

 

IL MULINO DEI CORVI NERI
PARTE PRIMA
SCENA UNO

Una montagna composta di sacchi comincia lentamente a muoversi.
Da sotto spunta il maestro, con in mano una vanga e tre palloncini colorati.
E’ assorto, tiene gli occhi semichiusi.

Maestro Benvenuti nella scuola di magia.
  Benvenuto anche a te, Krabat.
  Sento che stai arrivando.
  Sento che sarai il migliore dei miei allievi.
  Ti vedo che stai camminando.
  Hai sentito la mia voce, stai venendo da me.
  C’è neve e ghiaccio sulla strada, ma tu cammini.
  Chiedi nei paesi: dov’è  il mulino?
  Dov’è la scuola di magia?
  Gli altri ti rispondono: attento!
  Ma tu non li ascolti. Stai venendo da me.
  T'avvicini. Eccoti!

Il maestro si nasconde in un carrello per il trasporto della farina.
Si copre con un sacco vuoto.

SCENA DUE

Entra Krabat e si guarda attorno stupito.
Ad un certo punto il carrello si muove. Sembra che si muova da solo.

Krabat (scoppiando a ridere) Ma è davvero tutto magico, qui!
Krabat incita il carrello a muoversi di più, a ballare.
Dal carrello spunta la mano del maestro.
Il maestro schiocca le dita e Krabat cade,
come se una forza immensa lo precipitasse al suolo.
Per due volte tenta di rialzarsi e per due volte cade,
atterrato dallo schiocco di dita del maestro.
Il maestro si alza
e lentamente si sposta verso di lui.
Krabat si rifugia nell’angolo.

Maestro Ti stavo aspettando. Perchè sei vestito così?

Krabat guarda il suo buffo vestito.

Krabat Lo usavo per lavorare.
Maestro Facevi il buffone?
Krabat No, era il mio vestito da re magio. Andavo per strada e annunciavo l’avvento di un   nuovo Dio. Poi ho sentito una voce che mi ha detto: lascia tutto e vai!
Maestro Era forse questa la voce?

Il maestro urla: Krabat!

Krabat Si, la riconosco.
Maestro La voce che sentivi era la mia e io ti sarò maestro. Accetti?
Krabat Sì.
Maestro Sei qui per imparare tutto?
Krabat Per imparare tutto.

Il maestro con fare misterioso s'avvicina e stringe la mano a Krabat. Poi lo solleva e lo trasporta. Lo scarica dentro a un carrello.
Maestro Sei a casa, Krabat.
Krabat Sono solo, qui?
In quel momento da dietro i sacchi di farina escono tre ragazzi, lavoranti nel mulino: Mirko, Majosch e Rizzo.
Maestro No, attorno a te stanno altri ragazzi. Ma tu non li puoi vedere, io li ho resi invisibili.

SCENA TRE

Rizzo s'avvicina e sfiora con la mano i capelli di Krabat.
Krabat cerca di capire chi è stato.
Rizzo getta una scopa al centro dello spazio.

Maestro Sei nella tua nuova casa, Krabat. E cosa si fa per primo? Si pulisce!
Rizzo consegna la scopa in mano a Krabat. Contemporaneamente gli altri ragazzi versano un sacco d’immondizia nel carrello in cui lui sta.
Maestro Forza, pulire!
Krabat s'affanna disperatamente a gettare l’immondizia fuori dal carrello.
Maestro Non è pulito, forza!
I ragazzi rovesciano altri sacchi nel carrello. Krabat è sempre più disperato perchè non capisce da che parte arrivi l’immondizia da spazzare via.
Maestro:  Stop!

Tutta l’azione si ferma.

Maestro. (ai ragazzi) E’ ora che vi faccia scoprire.

Il maestro preme un sacco sul viso di Krabat.
Il volto di Krabat rimane impresso, come una fotografia sfocata, sul sacco.

Maestro  Li vedi, adesso?
Krabat Sì.

SCENA QUATTRO

Maestro. Salutiamolo, questo nuovo compagno. Abbracciamolo!

I ragazzi s'avvicinano a Krabat e lo salutano.

Maestro Abbiamo saputo cosa faceva: re magio! Adesso tocca a noi farci conoscere,    raccontare un po' della nostra vita. Majosch!

Si preparano tutti felici di stare per assistere a uno spettacolo.

Majosch Mio padre e mia madre erano re e regina.

Il pubblico rumoreggia.

Majosch No… va bene. Io da piccolo nella munnezza, ueh ueh, e poi in una casa grande, tanti   lettini uguali, per orfani. Ma io scappato, città, notte, ponti, una casa, solo per me, e   qualche vicino: i topi.

Il maestro usa un bastone per dare comandi, a seconda del segnale i ragazzi piangono o ridono.

Majosch Pussa via! Poi un giorno, sul giornale, l’annuncio. Sei solo? Sei senza speranza? Vuoi   una seconda chance? Allora vieni al Mulino, vieni alla scuola di magia! Da allora io   sto bene, sono felice, ho imparato a lottare…

Maestro E allora, lottate!

Majosch comincia a lottare con Rizzo, Mirko trascina nella lotta Krabat, prima sorpreso, poi divertito.

Maestro Felicità e lotta! Rizzo racconta la tua storia!
Rizzo  Prima di venire qui ero un sacco vuoto, adesso sono un sacco pieno!
Maestro Mirko!

Mirko non risponde.

Maestro Mirko!
Mirko  Non voglio raccontare!
Maestro Mirko!
Mirko  Non ho niente da raccontare.
Maestro  (arrabbiato) Allora vai di là a prendere i vestiti per Krabat!

Mirko esce, il maestro s'avvicina a Rizzo.

Maestro Il serpente ha ricominciato a strisciare. Mi sarai fedele?
Rizzo  Sì.

Il maestro bacia Rizzo.

 

SCENA CINQUE

Mirko rientra con Krabat vestito da lavoro.

Krabat Perchè sul mio vestito c’è il nome di un altro?

Tutti i ragazzi diventano improvvisamente seri.
Il maestro non risponde.

Krabat Perchè sul mio vestito c’è il nome di un altro?
Maestro Non è affar tuo.
Krabat Perchè sul mio vestito…
Maestro  (urla) Chi troppo domanda, male domanda. (Rivolto a tutti) Presto, al lavoro.    Trasportate tutti i sacchi prima da sinistra a destra, poi da destra a sinistra.
Majosch Ma noi non abbiamo fatto niente!
Maestro In questa scuola, Majosch, la mancanza di uno la pagano tutti.

I ragazzi si mettono a trasportare sacchi pesantissimi con ritmo sempre più incalzante. Alla fine l’azione si trasforma in un’enorme catena di montaggio. I ragazzi sono esausti.

Maestro Stop! Conversazione!

Il maestro esce.

SCENA SEI

Krabat E’ duro qui.
Rizzo  Tu non devi domandare troppo. Domanda a me se hai bisogno.
Krabat Rizzo, com’è?
Rizzo  Cosa?
Krabat Com’è quando si fanno magie. Quando si comincia?
Rizzo  Prima ci vuole la cerimonia.
Krabat Come?
Majosch Succederà presto, il maestro ti chiama e tu…cambi.
Krabat Come?

I tre ragazzi afferrano Krabat e lo sollevano.

Majosch Diventi leggerissimo. Ti viene una vista acutissima. Ti sembra di spostarti col vento.
  Ti senti vicino alla luna e poi il maestro legge sul libro.
Krabat Che libro?
Rizzo  Il libro che contiene tutte le formule segrete, a noi è proibito guardarlo.
Krabat E poi?
Rizzo  E poi c’è il giuramento.
Krabat Che giuramento?
Mirko  D'essere fedele sempre, di non tradire mai.
Rizzo   (scherzando) Se no…(Fa segno di tagliare la gola a Mirko, poi scoppia a ridere).
Maestro  (grida dall’esterno). Krabat!
Krabat Tocca a me?

Gli altri ragazzi annuiscono, il maestro chiama per la seconda volta, Krabat esce.
SCENA SETTE

Majosc Sento magia nell’aria e allora benvenuti al magico gioco di Majosch che s’intitola:   “Tu puoi essere quel che vuoi!”. (Rivolto a Rizzo) Pensi d'essere un piccolo ragazzo   rabbioso, solo come un cane, a cui nessuno vuole bene…eccoti trasformato in un    ragazzo simpatico, brillante, di successo. (Si rivolge a Mirko) Pensi d'essere un capa   in aria, un testa tra le nuvole, un timido, un fragile…eccoti trasformato in un uomo   forte, sicuro, aggressivo. L’importante è rischiare. O potete decidere di rimanere    tra tutti quelli che volano rasoterra, sulla strada di tutti, a tirare avanti…
Rizzo  No, che non voglio!
Majosch E allora seguite il mio gioco! (Mostra i dadi).
  Chi di noi si trasformerà nel ragazzo più buono e affettuoso del mondo?

Tirano i dadi, Majosch dice che esce Rizzo. Rizzo si trasforma.

Majosch Chi di noi si trasformerà nel ragazzo più leccaculo del mondo?

Tirano i dadi, Majosch dice che esce Mirko, Mirko si trasforma.

Majosch Chi di noi si trasformerà in un grande mago che gli altri due ragazzi dovranno onorare   e amare?

Majosch tira i dadi e dice che esce lui. Si crea un’azione in cui Mirko e Rizzo amano e adorano Majosch a cui il gioco piace moltissimo. Rizzo si stanca ed esce dal gioco.

Rizzo  Allora, hai finito? Chi è il vincitore?
Majosch  (ridendo) .Io!

Appare Krabat.

Mirko  E’ successo?
Krabat Sì.
Rizzo  E allora battezziamolo!

Rizzo e Majosch afferrano Krabat. Rizzo gli butta farina sui capelli. Mirko resta in disparte a guardare, nervoso.

 

 

 

 

SCENA OTTO

Entra il maestro.

Maestro Oggi è un giorno di festa perchè uno nuovo è entrato nella nostra famiglia. Giorno di   festa, ma anche di problemi, per esempio per Mirko, che non sa mai dove stare, che   non trova mai il suo posto, a cui sembra sempre che bruci il culo.

Gli altri ragazzi fanno un applauso a Mirko.

Maestro Giorno di problemi ma anche giorno di festa! E per questa festa io ho deciso di    trasformare l’acqua in vino, come ha già fatto un mio grande amico. E per questa    festa, in via eccezionale, anche se so che normalmente è proibito, io ho deciso di    portarvi tre donne!

Tutti esultano. Majosch corre a farsi bello.

Maestro Vedete niente qui attorno? Ed ecco la trasformazione!

II maestro fa comparire magicamente tre sacchi adorni di indumenti femminili. Presenta il primo sacco.

Maestro Lei è una donna romantica, quando balli con lei ti viene sempre da piangere…Il     suo nome è Angelica. (La consegna a Rizzo. Presenta la seconda.) Lei ha un difetto,   puzza terribilmente…quando balli con lei ti viene sempre da ridere. Il suo nome è    Pamela. (La consegna a Mirko. Presenta la terza.) Lei è di carattere aggressivo,    estremamente provocante, sexy, quando balli con lei sei sempre arrabbiato. (La    consegna a Krabat). E adesso musica! Il gioco è: “chargez la femme!” Via alle danze!

Majosch E io?
Maestro Tu accompagnerai la musica. Via alle danze!

Parte la musica, i ragazzi iniziano a ballare. All’ordine del maestro “chargez la femme” si scambiano le bambole cambiando modo di ballare. Il maestro grida: stop! La musica si ferma.

Majosc (a Krabat) Com’è ballare con una donna?
Krabat E’ soffice. (Majosch si eccita.)

Il maestro grida: via! La musica riprende. Il maestro grida: stop. La musica si ferma.

Majosch (a Rizzo) Com’è ballare con una donna?
Rizzo  Una merda, il bello viene dopo. (Majosch si eccita.)

Il maestro grida: via! La musica riprende. Il maestro grida: stop! La musica si ferma.

Majosch (a Mirko) Com’è ballare con una donna?

Mirko non riesce a rispondere. Il maestro interviene versando un sacco di cereali nella bocca di tutti, urlando: “Vino!” Tutti diventano più eccitati e s'esibiscono in gargarismi artistici. Il maestro ordina la ripresa delle danze, sul secondo “chargez la femme” Mirko e Rizzo cominciano a litigare per il possesso di una bambola. Rizzo spinge con aria di sfida Mirko verso una bacinella piena d’acqua.

Maestro Ed ecco un momento importante…una sfida pericolosa…

Mirko e Rizzo immergono la testa nella bacinella. Perde chi prende aria per primo. Vince Rizzo. Mirko lo sfida alla lotta cieca. Si bendano gli occhi. Vince chi riesce a toccare per primo l’altro.
Vince Rizzo. Il maestro ordina la ripresa della danze. Dopo poco ferma la musica.

Majosch Io voglio ballare con lei( indica la bambola sexy).
Maestro Io ho parlato con lei, ma lei dice che non vuole ballare con te, perchè non sei un     bravo ballerino.
Majosch Non è vero.
Maestro Vediamo!

Majosch si lancia in una danza in stile bavarese. Finisce. Aspetta una risposta.

Maestro Ma lei mi ha detto che anche Rizzo è un ottimo ballerino.
Rizzo  E’ vero.
Maestro Avanti!

Rizzo si lancia in una danza dove sventola un sacco vuoto. Finisce.

Maestro Il vincitore è Rizzo.

Majosch va a buttarsi con la testa nella bacinella. Il maestro ordina la ripresa delle danze, dopo un po' blocca la musica.

Mirko  Io l’ho una bella storiella sulle donne. Una volta ho sognato che ero lì, disteso, dentro   il mio sepolcro già scavato… si avvicina una donna, tutta vestita di nero, che mi dice:   “Ti piaccio? Vuoi venire con me? Io ti desidero tanto”.

Majosch ha un attacco di panico e corre a tappare la bocca a Mirko.

Majosch Non si parla di queste cose qui!
Rizzo  (a Mirko) Molto spiritoso!

Mirko s'alza furioso e sta per uscire. Il maestro lo blocca magicamente. Insieme con Rizzo lo solleva e lo depone nel carrello.

Maestro Bravo Mirko. Che bello scherzo. E noi continuiamo.

Il maestro raccoglie la vanga e la mette in mano a Mirko.

Maestro Allora ballerai la danza del sepolcro, così piangeremo tutti! Musica!

Parte la musica e il maestro comincia a trascinare il carrello, dentro cui, in piedi, sta Mirko.
Mirko muove meccanicamente la vanga come se si stesse scavando la fossa.
Il maestro ripete ossessivamente: “Io sono il vero maestro. Questa è la giusta via”.
Gli altri, a comando, piangono o guardano immobili.
Il maestro ferma la musica.

Maestro Basta adesso! La festa è finita! Andate a dormire! Presto!

SCENA NOVE

I ragazzi dispongono le assi di legno per dormire.
Mirko e Krabat sgomberano lo spazio dai sacchi di sabbia accatastandoli.
Rizzo giace su un asse. Sembra addormentato.
Majosch s'addormenta dentro il carrello.
Mirko e Krabat sono seduti in mezzo ai sacchi.

Mirko  Krabat.
Krabat Sì.
Mirko  Sai qual è la montagna più alta del mondo? (Krabat non risponde.) Il Monte Everest,   8842 metri! Krabat, ci vieni con me?
Krabat Con te? Di corsa!

Mirko e Krabat cominciano a scalare la montagna di sacchi come se fossero impegnati in una grande arrampicata.

Krabat E’ alto qui.
Mirko  Guarda laggiù gli uomini, sembrano formiche.
Krabat  (indica un punto all’orizzonte) Il deserto!
Mirko  L’Oceano.
Krabat L’Amazzonia. E guarda giù il mulino…
Mirko  Così piccolo…già   non è cosi importante…(estrae un coltellino chiuso).
Krabat Cos’è? (Mirko glie lo lancia). E’ bellissimo, con questo posso farmi la barba, colpire i   nemici…Rizzo…tiè…e anche gli amici (per gioco lo punta al collo di Mirko). E perchè   me lo regali?
Mirko  Per ricordo.
Krabat Come ricordo? Tu sei qui.
Mirko  Ma può darsi che un giorno io sarò morto.
Krabat Morto, morto, basta con questa lagna! Tu vuoi andare via!
Mirko  No.
Krabat Tu hai in mente una ragazza!

Si sente, molto lontana, una bellissima voce femminile.

Krabat Senti questa voce?
Mirko  E’ bellissima.
Krabat Chi è?
Mirko  Non lo so.
Krabat E’ bella. Secondo te di cosa sta cantando?
Mirko  Non so…di sole…di nuvole…di stelle…
Krabat Come si chiama?
Mirko  Non lo so?
Krabat Secondo te che nome ha?
Mirko  Io la chiamerei…Neve.
Krabat Bello!
Mirko  Tu come te la immagini?
Krabat Io Neve me la immagino con la pelle bianca, con i capelli lunghi, neri, con due occhi   vispi, con due tette…
Mirko   (ridendo) Krabat, non ti sembra di esagerare!
Rizzo   (disturbato) Allora, la smettiamo di parlare di donne!
Quatti quatti Mirko e Krabat vanno a sdraiarsi sulle assi. Si addormentano. Si alza Rizzo.

Rizzo  Tutti dormono. Tutti sognano. Io non sogno mai. Io sono Rizzo, il re della notte. Io   entro nei sogni degli altri. Krabat, entro nel tuo sogno!

S'avvicina a Krabat che dorme col volto rivolto al proscenio e si mette di spalle a lui.

Rizzo   (Tra sé e sé). Ciao, piccolo re bianco. (Rivolto a Krabat con voce molto gentile).   Krabat!
Krabat Neve!
Rizzo  Sì.
Krabat Dove sei?
Rizzo  Sono qui, vicino a te.
Krabat Dove?
Rizzo  Vicino, vicino. Forza, vieni via con me…
Krabat Lo sai che non posso.
Rizzo  La prossima volta che tornerò, tu verrai.
Krabat Sì verrò.

Tutti e due nel sogno cambiano posizione. Adesso si vedono Rizzo di faccia e Krabat di spalle.

Krabat Neve?
Rizzo  Sì.
Krabat Canta ancora.
Rizzo  Adesso ho giù la voce.
Krabat Almeno un po'.
Rizzo  Toccami, Krabat.

Le braccia di Krabat e Rizzo si sfiorano per un attimo.
Appare il maestro. Cammina come un sonnambulo.
Con un gesto magico sottrae Krabat a Rizzo.

Rizzo  Resta, Krabat, almeno un altro minuto…

Il maestro precipita nel sonno Rizzo e sposta Krabat a dormire sopra un’altra asse.
Poi si riavvicina a Rizzo, scuote l’asse su cui sta dormendo ed entra nel suo sogno.

Maestro Chi c’è adesso nei tuoi sogni, Rizzo.
Rizzo  Ci siete voi, signore.
Maestro Lascia che ti abbracci.
Rizzo  Sì.

Da dietro le mani del maestro abbracciano Rizzo.

Maestro Tu una volta eri il mio migliore allievo, Rizzo.
Rizzo  Sì.
Maestro Ti ricordi le lezioni del venerdì sera, date solo per te…
Rizzo  Sì, signore…
Maestro E allora, perchè cerchi di entrare nei sogni di qualcun altro? Non sai che è proibito?
Rizzo  Sì, signore, non lo faro più.
Maestro Hai fatto male, Rizzo, perchè s'avvicina un tempo feroce, è arrivato l’inverno, Rizzo…
Rizzo  No, signore!
Maestro E mille corvi neri si stanno dirigendo qui, sopra al mulino…
Rizzo  No, signore!
Maestro E sento che sono affamati!
Rizzo  No, signore!
Maestro Sembra che gridino: a chi tocca? A te, a Rizzo…
Rizzo  A me no, signore!
Maestro O a qualcun altro?
Rizzo  A qualcun altro, signore.
Maestro A chi tocca?

Si sveglia improvvisamente Mirko.
Il maestro si stacca da Rizzo, che ritorna a dormire,
e comincia a tracciare col gesso una linea
sulla lavagna nera che sta in fondo allo spazio.

Mirko  Tocca a me! (S’alza) C’è qualcosa di brutto qui. Devo scappare. Non posso più stare   qui. E' giunto il tempo. Devo fuggire.

Mirko s'avvia lentamente alla porta.
Il maestro traccia un’altra linea alla lavagna.
Si forma una croce.
Mirko cade a terra morto.
FINE PRIMO TEMPO

 

 

 

 

 

 

 

IL MULINO DEI CORVI NERI
PARTE SECONDA
SCENA UNO

La scena è cambiata. Rizzo, Krabat e Majosch dormono.
Mirko è isolato in un punto dello spazio, in una posizione innaturale.
Il maestro s'avvicina a Krabat.
Si sente, lontanissima, la voce di Neve che canta.
Contemporaneamente Mirko muove le labbra.
Con un brusco gesto il maestro la interrompe.
Il maestro parla, con voce amplificata.

Maestro Il mulino adesso è fermo,
  anche il tempo adesso è fermo,
  adesso siete nel mio tempo,
  legati a me con fili che non potrete spezzare.
  Ora la strada è pulita, il cammino è spazzato.
  Annegherete con me
  nel tempo dei sogni,
  dove nessuno sarà triste
  per la morte di un traditore.
  Entriamo nel tempo
  che prepara ad una nuova vita.
  Ogni giorno una lezione,
  ogni lezione una parte di voi stessi morirà.
  Non riconoscerete più nulla, non vi riconoscerete,
  quando vi sveglierete il mondo per voi non sarà più lo stesso.
  Mi sentite? Mi sentite?

Lentamente i ragazzi si svegliano, si alzano. Fanno fatica a riconoscere dove sono. Sono come sotto l’effetto di una sostanza ipnotica. Rizzo è sbigottito perchè sente che il suo respiro ha un volume enormemente amplificato.

Rizzo  Il mio respiro…cosa succede?

Krabat scopre che le sue dita, schioccando, producono strani suoni nello spazio. Sorride.

Krabat Ehi! (Come se chiamasse qualcuno.)

Si risente, lontana, la voce di Neve. Mirko muove le labbra, ridendo.

Maestro Krabat, sei un allievo dotato.
  Ma anche tu dovrai attenerti alle regole.
  Questa voce la dovrai dimenticare! (Lentamente la voce scema).
  Questa voce non la sentirai mai più!
  Non c’è posto per la voce delle donne in questo mulino.
  Non c’è posto per le donne!
  Non abbiamo bisogno di distrazioni,
  nè di fantasie romantiche.
  Siamo uomini!
  Alla fine ognuno verrà ricompensato.
  Che non succeda mai più, Krabat!
SCENA DUE

Majosch fa fatica a riprendersi. E’ come una marionetta spezzata, si rialza e cade. Ha perso il controllo del corpo.

Majosch  (piangendo) Il mio corpo!
Maestro  (rivolto a Krabat e Rizzo)
   Sappiate che se mi seguirete,
  voi potrete fare tutto,
  voi potrete essere tutto.
  A voi sarà concessa la libertà
  negata alla persone comuni.
Majosch  (continua a piangere) Non sento più il mio corpo!
Maestro  (arrabbiato) Lo ritroverai presto il tuo corpo,
  e ti giuro che ti parrà molto pesante.
  Alzati, Majosch, asinello nostro, ciuccio, idiota!

Majosch emette un raglio e s'alza con due lunghe orecchie d’asino.

Maestro Lavora!

Il maestro carica un sacco sulle spalle di Majosch, gli benda gli occhi, lo lega con una corda e l'incita a camminare. Majosch comincia a girare in tondo.

Maestro Questo è il destino della persona inferiore.
  Girare per giorni, mesi, anni
  attorno allo stesso punto, allo stesso pensiero,
  rifacendo ogni giorno lo stesso percorso,
  senza domandarsi il perchè.
Majosch  (lamentandosi) Basta!
Maestro Non abbiate pietà dell’inferiore.
  Questa è la mia prima lezione.
  Usate la frusta con lui,
  non coccolate la sua ignoranza.
  (rivolto a Krabat e Rizzo)
  Forza, colpitelo!

I due ragazzi s'avvicinano a Majosch e cominciano a tirargli gli orecchie, a fargli saltare ostacoli, a prenderlo a calci, a colpirlo con un bastone. Majosch si lamenta. Krabat impietosito gli offre uno zuccherino.

Maestro Krabat, non fare di testa tua. Rizzo, tu faresti di testa tua?
Rizzo  Io vi amo, maestro.
Maestro Hai detto che tu mi ami, Rizzo…
Rizzo  Sì, maestro.
Maestro Saresti disposto a fare per me qualsiasi cosa, Rizzo?
Rizzo  Qualsiasi cosa, signore.

Il maestro sbenda e libera Majosch dalla corda.

Maestro Majosch, vai a prendere quel carrello. Rizzo, cantami una canzone. (Rizzo esegue.)
SCENA TRE

Mirko appare a Majosch.
Rizzo continua a cantare ma non si sente più la sua voce.

Majosch Mirko!

Mirko sfiora con una carezza la testa di Majosch senza toccarlo.

Majosch Mirko!

Mirko indica con un gesto la tasca della giacca di lavoro di Majosch.
Majosch estrae dalla tasca una bustina con dentro della polvere.

Majosch Cos’è? Io prima non l’avevo!

Mirko con un gesto indica di versare la polvere nel carrello. Poi s'allontana. Si risente il canto di Rizzo. Majosch ritorna dal maestro col carrello.

Maestro Rizzo, dimostrami che io sono il vero maestro.
Rizzo  Sì.
Maestro Sei disposto a essere battezzato dal maestro?
Rizzo  Sì
Maestro Sei disposto, Rizzo, a perdere la tua faccia per me?
Rizzo  Sì.

Il maestro affonda la mano nel carrello.
La mano esce sporca di catrame.
Non visto Majosch versa la polverina.

Maestro Sei disposto a trasformare la tua bella faccia bianca in qualcosa di repellente, di    mostruoso, di  irriconoscibile?
Rizzo   (piangendo) Sì, maestro.

Il maestro spinge il volto di Rizzo dentro il carrello.

Maestro Una faccia bruciata, nera, irriconoscibile…

Si sentono lamenti soffocati. Rizzo riemerge con i capelli lunghi, sciolti e truccato da donna. Krabat dà un grido di stupore. Majosch scoppia a ridere.

Majosch  (a Rizzo) Sei una donna!

Rizzo si controlla i capelli, la faccia, la sua mano rimane sporca di rossetto.

Rizzo   (urla) Non voglio essere una donna. Mi fa schifo!
Maestro Bene, Krabat. Fai grandi progressi. Bella magia. Capisco che ti mancano moltissimo le   donne qui dentro. Sarai accontentato.

Il maestro spinge il volto di Krabat nel carrello. Krabat riemerge truccato da donna.
Il maestro tira fuori due sontuosi vestiti barocchi.
Maestro  (Urla a Rizzo e Krabat) Indossateli!

Rizzo e Krabat obbediscono.

Maestro Salutatemi, adesso.
Rizzo  Buongiorno, maestro.

Rizzo s'accorge che la sua voce si è trasformata in un falsetto acutissimo. E’ disperato.

Krabat Buongiorno, maestro. (Anche la sua voce è in falsetto).
Maestro Qualcuno pensa che io non mi diverta con le donne? Non è così.
  Questa è la seconda lezione per voi.
  Essere uomini o essere donne non fa nessuna differenza.
  E sapete perchè?
  Perchè tutti, uomini e donne, sono bambini.

Il maestro con un gesto magico li trasforma tutti e tre in bambini.

Maestro Le scelte, le decisioni, la libertà li affaticano.
Maestro Si sentono inquieti, angosciati, insicuri.
  Hanno bisogno di una guida.

Con un gesto li trasforma in fedeli.

Maestro Hanno bisogno di qualcuno che gli dica
  cosa fare e cosa non fare,
  quello che è giusto e quello che è sbagliato.
  Hanno bisogno di persone dotate di poteri straordinari
  cui credere ciecamente.
  Hanno bisogno di noi.

Con un gesto li fa diventare tutti allegri.

Maestro E noi accetteremo questo compito.
  Dimostreremo a loro il nostro potere.
  Diremo ad ognuno qual è il senso della sua vita.
  Lo libereremo dalla responsabilità.
  Saranno tutti felici, felici come bambini.
  Li castigheremo se sbaglieranno
  così quando non saranno castigati
  si sentiranno buoni.
  Riuscite a capirmi?
  Attraverso la magia noi ci riserveremo
  il privilegio e la responsabilità del comando.
  Lotteremo. E vinceremo. Nessuno ci fermerà.
  Essere uomini o essere donne è la stessa cosa,
  ma, se posso aggiungere qualcosa,
  le donne sono molto sensibili
  a questo tipo di potere.

S'avvicina a Rizzo e gli accarezza la testa.

SCENA QUATTRO

Mirko comincia a cantare.
La sua voce è amplificata.
Canta con voce misteriosa e bellissima.

Maestro Riconosco questa voce. Perchè ritorni? Mirko, hai cominciato una nuova carriera?   Torna a cantare per gli angeli!

Krabat  (disperato) Mirko!
Maestro I morti devono lasciare posto ai vivi!

Majosch ha un attacco di panico e rischia di soffocarsi infilandosi sacchi vuoti ovunque: su testa, gambe, braccia. Rizzo cerca di trattenerlo. Mirko continua a cantare.

Krabat Mirko!

Il maestro fa piombare nel sonno Majosch e Rizzo.

Krabat Mirko!
Maestro  (a Krabat)
  Ancora voci!
  Non tutte le voci sono buone!
  Non tutte le voci sono vere.
  Bisogna sapersi difendere dalle voci!
  Io ti difenderò dalle voci.

Il maestro afferra Krabat, che sembra privo di forze, lo solleva, lo trasporta in un carrello, lo fa accucciare e lo seppellisce mettendo un asse sopra l’apertura. La voce continua a cantare.

Maestro Non sentirai più nulla.
  Non sentirò più nulla.

Il maestro si tappa le orecchie con le mani e stramazza su un sacco. Riesce ad addormentarsi.
Mirko s'avvicina al maestro e gli sfiora con le mani la testa.
Il maestro, sempre dormendo, comincia a gemere.

Maestro Vattene via, larva orribile, tu non hai mai amato la vita, eri un tale idiota!

Il maestro improvvisamente s'alza, occhi aperti, prende il sacco su cui stava dormendo e comincia a rovesciarne il contenuto, che è terra, sulla testa di Mirko che rimane completamente immobile.

Maestro Vattene via.
  Torna sottoterra!
  Sei morto, hai perso.
  Cosa pretendi da me?
  Torna sottoterra!

Il maestro lascia penzolare il sacco vuoto sulla testa. Dorme in piedi.
Mirko si avvicina al carrello in cui è sepolto Krabat.

Mirko   (A Krabat)
  Esci Krabat, esci dal sepolcro.
  Esci da qui, vai a trovare Neve.
  Sapessi quanti mondi ci sono fuori da qui,
  quanti misteri, e magie, e segreti…
  e tu non ne conosci nessuno…
  cos’è? Cosa stai diventando? Cosa state diventando?

Con un gesto magico rovescia il carrello. Krabat rotola fuori.

Krabat  (balbettando esagitato) Cos’è? Cosa sto diventando? Chi sono io? Che ci faccio qui?

Rizzo e Majosch si svegliano. Il maestro s'alza.

SCENA CINQUE

Maestro Il tuo destino è segnato, Krabat.
  I destini di tutti sono segnati.
  Nel mio sogno i destini di tutti sono segnati.
  Qualcuno sarà maestro, qualcuno guerriero, qualcuno cuoco.
  Seguite l’indicazione con fede e sarete felici.
Rizzo  Come sarà il mio destino?

Il maestro solleva da terra una di quelle urne che si usano per le estrazioni della lotteria.

Maestro E’ dentro qui, è segnato
Majosch E il mio?
Maestro E’ dentro qui.
Rizzo  Io lo voglio conoscere!

Il maestro benda Majosch.

Maestro Krabat!

Majosch pesca. Il maestro scarta il biglietto.

Maestro Maestro! (Scarta il secondo biglietto pescato da Majosch). Rizzo: guerriero!
  (Scarta il terzo biglietto). Majosch: cuoco! (Majosch è deluso).

Si vede Rizzo che urla contro il maestro ma non si sente il suono della sua voce.

Majosch Mirko!

Mirko con un gesto indica a Majosch un’altra delle tasche della sua giacca.
Majosch scopre che è piena di bigliettini.
Si comincia a sentire la lite tra Rizzo e il maestro.

Rizzo  Perchè Krabat come maestro?
Maestro Perchè i destini sono segnati.
Rizzo  Io non ho visto il biglietto…
Krabat  (accomodante) Rifacciamo.
Maestro Nessun problema. Uscirà lo stesso risultato.

Majosch, senza farsi vedere, versa i nuovi biglietti nell’urna.

Maestro Estrai, Majosch. Rizzo…

Majosch estrae. Rizzo corre a strappargli il biglietto.

Rizzo   (legge) Marinaio. (Mostra agli altri il biglietto).
Krabat Krabat…

Majosch estrae. Krabat prende il biglietto.

Krabat Diavolo.
Majosch Majosch! (Estrae il biglietto). Campione! (Agli altri due). Ma questo è il mio gioco!   “Tu puoi essere quello che vuoi!”. Marinaio, diavolo, campione!

I ragazzi si trasformano nei personaggi indicati dai bigliettini.

Majosch Chargez!

I ragazzi si scambiano sempre più velocemente i bigliettini, eccitati si trasformano ogni volta in nuovi personaggi.

Krabat  (grida) Io posso essere ciò che voglio!

SCENA SEI

Il maestro interrompe Krabat.

Maestro Bravo, Krabat.
  Sei un puledro di razza.
  Sei già bravo quasi come il maestro.
  Ma, visto che ti ostini a cambiare i miei giochi,
  penso che sia ora che tu ti misuri direttamente con me.
  Io sarò magnanimo con te.
  Ti cederò per un minuto tutto il mio potere.
  Ti farò sentire com’è tenere il potere.
  Dopo questo non chiederai più di cambiare il tuo destino,
  mi supplicherai ogni secondo di poter continuare ad imparare.

Il maestro consegna a Krabat il suo bastone.

Maestro Tieni il mio bastone magico.
  Adesso hai in mano tutto il potere. Avanti!

Krabat comincia a dare ordini al maestro: salta, striscia, piangi, ridi, colpisciti! Il maestro esegue tutti gli ordini perfettamente. Krabat ordina agli altri di fare salire il maestro sul carrello e poi di farlo ruotare molto velocemente, fino a stordirlo. Il maestro ride. Krabat con il bastone cerca di colpire il maestro, ma i colpi non arrivano a segno. Disperato Krabat butta via la vanga e il bastone magico.

Krabat (urla) Voglio andare via!
SCENA SETTE

Maestro Mi deludi, Krabat.
  Pensavi che ti lasciassi il potere di colpirmi, d'uccidermi?
  Volevi liberarti di me? Questo non è possibile.
Majosch In nessun modo?
Maestro Non posso dire bugie.
  Il libro dice che un modo c’è.
  Ma è un gioco rischioso, che può finire male per voi,
  perchè voi andrete ad assaporare il profumo dell’amore e della libertà,
  profumi che una volta provati possono distruggere.
  Sarebbe la fine per voi.
  Un gioco interessante, un gioco crudele.
Majosch Com’è?
Maestro Il libro afferma che l’unico modo
  per cui ci si può liberare
  è che qualcuno rischi di sacrificare la propria vita per te,
  sapendo che la prova è difficilissima.
Majosch E’ un buon gioco.
Maestro Il libro dice anche
  che questo amore non esiste sulla terra.
  Questo amore può esistere solo
  tra gli iniziati al potere magico.
  Le persone comuni sono troppo deboli per reggere la prova.
  E voi siete ancora persone comuni.
Majosch E se io perdo?
Maestro  (ride) Muori tu e muore la persona che ti vuole salvare.
Majosch Io mi offro.
Maestro Tu?
Majosch Io mi offro. Libero Krabat.
Maestro Krabat?
Krabat No, Majosch, no.
Majosch Perchè, ti sembro troppo scemo?
Krabat No, Majosch. Non accetto.
Majosch Ti ordino di obbedire!

Mirko s'avvicina a Krabat e lo sfiora con un gesto.

Krabat Va bene. Accetto.
Maestro Siete tutti pazzi! (A Krabat e Rizzo) Uscite dalla stanza!

Krabat e Rizzo escono.

 

 

SCENA OTTO

Maestro  (a Majosch)
  Visto che il tuo amore è così grande,
  sarai in grado di riconoscere
  uno che non vedi e non senti.

Il Maestro con assi e cavalletti costruisce una rampa sotto la quale c’è il vuoto.

Maestro Ma se sbaglierai, o avrai dubbi,
  o ti guarderai indietro,
  ti precipiterò giù.

Il maestro spinge Majosch sulla rampa.
Poi chiama Krabat e Rizzo che rientrano.
Dietro a Majosch compare una lunga striscia di sacchi.
Ogni sacco ha impresso il volto di uno dei ragazzi o del maestro.
Solo ogni tanto compare nella striscia uno spazio vuoto.
Ordina a Krabat di mettersi dietro la striscia.
La striscia comincia a muoversi dietro a Majosch.
Solo sporadicamente appare il volto di Krabat.

Maestro  (a Majosch) Allunga la mano e tocca il volto di Krabat!

Majosch non sa cosa fare.
Il maestro schiocca le dita e Majosch fa un passo verso il limite della rampa.
La striscia continua a scorrere.

Maestro Allora?

Il maestro schiocca le dita e Majosch fa un altro passo verso il limite.
Si sente la voce di Neve.
Mirko muove le labbra.

Voce  Guarda quello che è leggero,
  guarda quello che non ha più peso.

Un sacco si solleva dal suolo e vola verso l’alto.
Majosch tende la mano dietro di sé e trova il volto di Krabat.
La striscia cade.

Maestro Sei libero, Krabat.

Krabat si toglie il vestito da donna.

Majosch Ti seguo.
Maestro Tu non puoi, Majosch.
Majosch Perchè? La porta è aperta!

Krabat e Majosch escono dalla stanza.
Rizzo si strappa il vestito da donna.

SCENA NOVE

Rizzo  Sta venendo l’inverno, maestro.
Maestro Già.
Rizzo  A chi tocca?
Maestro A me? A te?

Il maestro traccia un altro segno di morte sulla lavagna.
Prende in mano la vanga e i palloncini ed esce.

Rizzo  Mirko è morto. Krabat e Majosch se ne sono andati. Il maestro è morto anche lui.   Sono rimasto il solo qui dentro. E lavoro.

Rizzo sposta tutti gli oggetti della stanza, sgomberandola.

Rizzo  Un giorno, lavorando, ho trovato il grande libro del maestro.
  Il libro proibito.

Rizzo solleva un libro composto da tela di sacco. Fa per sfogliarlo e il libro si decompone. Resta un
unico, lungo sacco vuoto.

Rizzo  Il libro era vuoto.
  Le sue pagine erano bianche, completamente bianche.

Parte una musica.
Rizzo balla con il sacco vuoto.

Rizzo  Il mio nome è Rizzo.
  Adesso ho diciannove anni
  e quello è stato il momento più felice della mia vita.

FINE
1.