Un grazie a chi è passato a parlare con noi e con il pubblico di Report:
-a Massimo Cirri, dove leggerezza e profondità del pensiero si uniscono
-a Massimo Recalcati,, le sue riflessioni su poesia e follia, poesia e vita quotidiana sono state preziose.
-a Don Virgino Colmegna, un cuore attento intriso di vite e di storie della città fragile.
Aspettiamo:
sabato 14 maggio: Antonio Moresco, le sue riflessioni sulla cattiveria sono state timone importante per il lavoro.
martedì 17 maggio: Elena Parasiliti, nelle sue "Terre di mezzo" ci sentiamo un po' tutti.
venerdì 20 maggio, Stefano Laffi, la sua ricerca sociologica ci ha aperto visioni di mondo..
Benvenuti a tutti i curiosi in visita nel cantiere della città fragile!
Tutti i giorni, fino al 29 maggio, 0re 21, lunedì e 19 maggio riposo, presso il Teatro "La Cucina", ex O.P Paolo Pini, Via Ippocrate 45, fermata Affori F.N, Milano, Olinda e Teatro dell'Argine presentano "Report dalla città fragile" di Gigi Gherzi e Pietro Floridia. Per info e prenotazioni 02-66200646
Teatro degli incontri
Ti invita a partecipare al laboratorio gratuito per realizzare insieme la prima biciclettata poetico- meticcia di Milano.
lunedì 9 maggio: presentazione del laboratorio e dell’ipotesi di performance “biciclettata poetico- meticcia”; distribuzione delle poesie
lunedì 16 maggio: distribuzione delle poesie e primi esercizi di memoria
lunedì 23 maggio: costruzione della performance
lunedì 30 maggio: costruzione della performance
lunedì 6 giugno: prove generali della performance
sabato 11 giugno: biciclettata poetico-meticcia
Negato lo spazio
16-17-18 aprile alle 21.00
Oratorio San Crisostomo Zona 2 – Via Cambini, 10, Milano
Uno spettacolo del progetto “Teatro degli incontri”
a cura della Casa della Carità di Milano
Associazione Identità Plurali
e della Cooperativa Tempo per l'Infanzia
direzione artistica: Gigi Gherzi
Ideazione. Michele Clementelli, Gigi Gherzi, Antonella Piccolo
Luci e base musicale a cura di Francesco Picceo
Consulenza costumi e oggetti di scena a cura di Erica Sessa
Cura del progetto: Silvio Tursi
In scena: venti attori-autori,
venti cittadini di zona 2 e della città di Milano:
Giorgia Aggio, Marzia Alati, Maria Borgato, Giuseppe Buonofiglio, Eva Carugati, Raffaella Crisafulli, Davide Della Noce, Wanda Di Pierro, Monica Dragone, Davide Garofalo, Paola Longobardi, Luca Napolitano, Silvia Molteni, Ginevra Morali, Francesco Picceo, Barbara Piovella, Giovanna Ranieri, Mariuccia Roccotelli, Erica Sessa, Antonella Spina
Negato lo spazio. Agli stranieri. Agli italiani che sognano un altro modo di vivere la città. A chi all'interno della zona opera per costruire l'incontro tra diversità. Alle pratiche artistiche che non si accontentano di essere consumate e digerite in un giorno.
“Negato lo spazio” è un atto spettacolare giocato tra 20 attori e ottanta spettatori ogni sera.
Il punto di partenza è la storia di un migrante, marocchino, Issam, il cui sogno si scontra con la dura realtà che incontra nel paese europeo in cui arriva. Soprattutto sembra che di lui, al di là del suo essere forza lavoro, nessuno s'interessi. Tantomeno interessano le sue capacità, le sue personali ricchezze.
La storia di Issam dà lo spunto agli attori italiani di tessere un mosaico composto dalle proprie storie personali nella città in cui, senza cancellare le differenze, la storia di Issam si riflette nelle loro, storie di precariato, di solitudine, di spaesamento nella città, di futuro chiuso in faccia ai giovani, di negazione delle capacità personali.
Una scoperta spiazzante. La condizione dei migranti non è altro dalla nostra, non è una condizione lontana a cui rapportarsi con gli strumenti del rancore o della pura pietà, a secondo dei casi. E' uno specchio, che se riusciamo a guardare con attenzione, porta all'empatia reciproca, al riconoscimento, all'incontro vero e profondo. Diventa laboratorio di nuovi modi di essere umani, culturali, sociali.
Al pubblico il compito di trovare le parole che definiscono le possibilità di un nuovo incontro, di scriverle, disegnarle su grandi fogli, di costruire un grande muro di parole, che siano viatico e talismano contro la chiusura egoistica, l'intolleranza, gli stereotipi che mortificano l'incontro.
Un rito di teatro civile e umano. Una testimonianza di italiani che non ci stanno al gioco del “nemico” su cui scaricare ogni problema. Un atto d'amore.
Vi aspettiamo