Cantiere Teatrale Notizie Invisibili

 

L’incontro tra teatro e giornalismo che in questo progetto si realizza parte dalla considerazione dell’enorme interesse che il giornalismo in questo periodo riveste per chi si occupa di comunicazione artistica e di teatro civile, capacità di racconto della realtà, di osservazione approfondita e quotidiana di quello che succede in profondità all’interno del corpo sociale.

 

Contemporaneamente, frequentando una pratica come il teatro, il giornalismo può riscoprire e sviluppare la sua autentica forza narrativa, la sua capacità di essere fucina di grandi storie, la sua vocazione ad essere anche una “agorà” in cui un mondo mette in piazza e affronta i suoi problemi e i nodi irrisolti della sua storia e del suo presente.

 

Il cantiere teatrale“Le Notizie Invisibili” nasce all’interno del progetto “Memoria del Presente” dall’incontro tra Gianluigi Gherzi (Regista e drammaturgo) e i giornalisti Angelo Miotto (Radio Popolare) e Matteo Scanni (cattedra di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e collaborazioni ai più importanti quotidiani nazionali).

 

Il Cantiere si occupa del tema del giornalismo oggi, visto da un duplice punto di vista:

-Quello del lettore, dell’ascoltatore di radio e televisione.

-Quello del giornalista, come lavoratore autonomo o inserito in strutture editoriali.

 

Dal punto di vista del lettore andiamo ad approfondire quei meccanismi per cui ci si trova davanti un tipo di informazione sempre più superficiale, frammentata, incapace di raccontare in profondità il mondo in cui viviamo e i cambiamenti che stiamo attraversando.

Analizziamo il rapporto tra giornalismo ed economia, il peso sempre più determinante dei grandi investitori pubblicitari, il ridursi, in ultima istanza, dell’informazione a una merce come tante, nel grande mercato globale della new-economy.

Analizziamo l’omologarsi e la banalizzazione della fonte prima del giornalismo, la notizia. Cerchiamo di capire come e perché tante notizie restano invisibili, incapaci, nonostante la loro evidente importanza sociale e culturale, di bucare il bombardamento mediatico a cui ogni utente finale del prodotto informazione è sottoposto.

 

Dal punto di vista del giornalista riflettiamo sui modi in cui si esercita questa professione oggi, sui mutamenti avvenuti, sul rapporto con le grandi strutture editoriali.

Ci interroghiamo sul decadere di alcune grandi forme classiche del giornalismo (interviste, approfondimenti, inchieste), in nome di un’informazione fast-food, sempre più veloce e sensazionalistica.

 

 

Analizziamo il cambiamento delle fonti da cui i giornalisti ricavano la materia prima del loro lavoro, le notizie. Vediamo come il ruolo sempre più predominante delle grandi agenzie di stampa abbia sostituito la ricerca diretta delle notizie da parte del giornalista e resa la figura dell’ inviato speciale una sorta di specie in via di estinzione.

 

Più in generale cerchiamo di inquadrare il tema del giornalismo e dell’informazione come un grande problema civile, determinante nel garantire a una società complessa come la nostra la capacità di riflettere liberamente e criticamente su se stessa, fondamentale per sviluppare in ogni cittadino una coscienza approfondita del mondo in cui vive.

 

 

Proprio per questa complessità di rapporto abbiamo pensato a un percorso che non si esaurisce in uno spettacolo di tipo tradizionale, ma che prevede diverse forme e modi di comunicazione col pubblico, studiate, di volta in volta, con una grossa attenzione ai luoghi e alle particolarità dei pubblici a cui questo progetto verrà presentato.

 

 

Il Cantiere prevede tre tipi di intervento

 

-La conferenza teatrale “La notizia che non c’è” a cura di Angelo Miotto e Gianluigi Gherzi.

 

-Il monologo “Il giornalista invisibile” a cura di Matteo Scanni e Gianluigi Gherzi.

 

-L’azione teatrale “ Errata corrige-Notizie a pezzi” a cura di Gianluigi Gherzi, Angelo Miotto e Matteo Scanni

 

La conferenza teatrale tratterà in maniera esaustiva e partecipata della situazione del giornalismo oggi, dei modi di raccogliere e trasmettere notizie, di quello che scompare dal circuito dell’informazione tradizionale, chiudendo con alcune domande riguardanti il ruolo che il giornalismo può avere nella formazione della coscienza critica del cittadino.

 

Il monologo ci farà entrare nella vita di un giornalista alle prese coi fatti e le notizie che una grande città ogni giorno propone, dandoci uno spaccato dal vivo delle scommesse e delle difficoltà che comporta fare questo mestiere oggi in maniera non convenzionale.

 

L’azione teatrale consisterà nell’analisi dei quotidiani del giorno, dove, a partire dalle notizie e dalle immagini contenute all’interno di essi, tre attori e tre giornalisti si misureranno con la necessita di ridare necessità e poesia a quella parola ormai abusata che si chiama informazione.

 

A seconda dei luoghi, delle particolarità del pubblico a cui si rivolgerà, delle esigenze profonde dei promotori delle iniziative, il cantiere deciderà, di volta in volta, la modalità del suo intervento.

 

Per contatti Gianluigi Gherzi 339/1152495 gianluigi.gherzi@tiscali.it