Uno.
E’ un detenuto nel carcere di Iglesias.
E’ straniero.
Un giorno è passato
dal centro di detenzione temporanea
al carcere.
Ma è un successo un fatto grave.
Ha perso la dentiera.
Non l’hanno mai trovata,
nonostante le sue ripetute richieste.
Nel mese di gennaio 2005
un magistrato di sorveglianza
ha denunciato che quel detenuto
si è cucito gli occhi e la bocca per protesta.
Ago e filo. Cucito palpebre e labbra.

Due.
Guatemala. Girano brutte voci.
Si prevedono nel 2005
circa 700 donne assassinate.
Il numero sale di anno in anno.
La violenza sulle donne sale di anno in anno.
Qualcuna di loro dichiara:
il nostro caso continua a rimanere invisibile.
Per la mancanza di attenzione da parte delle autorità.
Per il sistema patriarcale che soffriamo.
Perché nessuno si occupa di noi.

Tre.
In Italia si potrebbero svuotare le prigioni.
Il 60% dei detenuti deve scontare una pena inferiore a 3 anni:
potrebbe quindi accedere al circuito delle misure “alternative”.
I detenuti presenti nelle carceri italiane sono oltre 55.000.
Misure alternative al carcere consentirebbero di risolvere
il problema del sovraffollamento.
Qualcuno lo sapeva?

Quattro
Quarantamila indios hanno marciato per chiedere felicità.
E’ successo in Colombia.
Non è una fantasia poetica.
E’ successo davvero.
La notizia è comparsa su selvas.org.

Buona sera.

Queste sono notizie che potremmo dire “invisibili”.
Pur avendo, ognuna di esse, una fonte precisa,
alle nostre orecchie non sono mai arrivate.
Perché? Cosa le ha bloccate?
Cosa sono le notizie invisibili?
Quanti e quali mali hanno colpito l’informazione?

Le notizie sono invisibili
quando spariscono perché
si vuole farle sparire.

Sparizione per imperizia: non lo scrivo, tanto non lo capisce nessuno.
Sparizione per convenzione: ma a chi vuoi che interessi?
Sparizione per manipolazione: meglio non si sappia.
Sparizione per sovradosaggio: notizie sommerse.
Sparizione per omologazione: tutti a ripetere la stessa cosa.
Sparizione per spettacolarizzazione: non tira, non fa audience.
Sparizione per banalizzazzione: a morte la complessità!
Sparizione per retorica: la notizia diventa simbolo di qualcos’altro.

Un omicidio colposo di notizie.
Un omicidio spesso anche doloso.
A volte premeditato.

Le parole cambiano,
i significati spesso mutano.
E’ l’utilizzo comune che agisce, usura, muta,
cangia e, a volte, stravolge.
Implacabile.

Per questo,
per capire di cosa vogliamo parlare,
è necessario tornare all’origine.
E così guardiamo dentro
alla parola informazione.
Il Nuovo Zingarelli, recita:
atto dell’informare.
Informare: dal latino informare, in + formare, dare forma.