Un libro su vita e prodigi dei bambini di strada con la volontà di unire strettamente i linguaggi dell’inchiesta, dell’indagine sul campo, e il linguaggio dell’invenzione e della narrazione poetica..
Uscire dagli stereotipi  moralistici sulla  vita dei bambini di strada per investigare tutta la forza, la vitalità presenti nelle esistenze sottratte alla norma.
I bambini di strada prendono la parola collettivamente, per unire nelle loro parole riso e tragedia, beffa e sfregio, avventure picaresche e scacchi disarmati.
Infanzia negata, infanzia che diventa subito adulta ma che comunque rimane infanzia, capace con crudeltà e tenerezza di illuminare quello che normalmente rimane coperto.
Infanzia che non chiede di essere “integrata” ma che esige in primo luogo che si ascolti la verità e la complessità del suo racconto.

Ringraziamenti
Questo libro nasce dalla frequentazione dei ragazzi e bambini di strada del Nicaragua resa possibile dal rapporto e dalla partecipazione al progetto “Los Quinchos”.
Ringraziamo tutti i ragazzi Hector, Carlos, Daniel, Ricardo, Luis, Julio, Manuel, Chepe che ci hanno parlato sopportando stoicamente ore e ore di registrazione, che ci hanno raccontato le loro vite, con intensità e partecipazione.
Ringraziamo Zelinda Roccia, fondatrice del progetto, che ci ha insegnato a guardare la vita dei bambini di strada come un insieme di meraviglie e di ricchezze.
Ringraziamo gli educatori del progetto che, con poche appropriate parole, hanno subito ridimensionato qualsiasi ipotesi sociologica e letteraria preesistente alla conoscenza diretta della situazione.
Ringraziamo in particolare Bonni, che ci ha accompagnato nei meandri delle vite di Managua
Ringraziamo Joel che ci ha regalato per il libro il suo racconto “El vagabundo perfecto”. Anche a lui auguriamo di terminare presto il libro che ha in mente.