(Scena: al centro, una valigia-baracca aperta su un tavolino, ad una altezza di un metro circa)
Vuole sapere cosa è un burattino? (il burattinaio risponde alle domande rivolte all’immaginario agente di frontiera, in un paese della ex-YU);
(burattinaio nascosto dietro la valigia aperta, fa uscire dal coperchio sollevato un burattino, che sarà il burattino figlio)
BURATTINAIO: Ecco cosa è un burattino, una testa di legno scolpita e colorata     così come le mani, e i capelli che possono essere di lana o di pelliccia e i vestiti, di stoffa pregiata che va cucita, così come di stoffa sono i teli che coprono il teatrino e soprattutto il telo davanti che nasconde il burattinaio al pubblico, e di stoffa sono anche i fondali dietro, a rullo su cui vengono disegnati i luoghi della storia.
Come non ci fate passare? (burattinaio spunta da dietro la valigia, abbassa il coperchio  ed esce allo scoperto) Come mai qui? Come ci è venuta questa idea?
Bè…Mica da oggi, no. E’ dai tempi dei tempi, da quando ero piccolo, mio padre (estrae dalla valigia il burattino Padre)
PADRE: “Figlio ti regalo il sole, la luna, le stelle, il mare, gli alberi, il legno, i burattini e tante storie da raccontare e…una bella 850 FIAT!
(il burattinaio torna dietro la valigia ed anima i personaggi; burattini Padre e Figlio imitano l’andare in auto, il rumore del motore, frenata)
PADRE: Adesso faccio l’annuncio al microfono “Bzzz…gr..de sptcl…bzzz…di bur….”
FIGLIO: Ma non si è capito niente!
PADRE: Rifaccio (idem).
FIGLIO: Ma non si capisce niente!
PADRE: E cosa posso farci io, questa è la tecnologia anni Settanta, il microfono, la macchina, le…
FIGLIO: Si ma non si capisce niente lo stesso, fai qualcosa!!
PADRE: Ma fai qualcosa tu devo pensare a tutto io!?
FIGLIO: Ma io sono piccolo pensaci tu
PADRE: No tu che sei giovane (litigio fra burattini sedato a fatica dal burattinaio che divide i contendenti).
BURATTINAIO: L’annuncio diceva “grande spettacolo di burattini alla festa”.
(animazione a vista da dietro la valigia)
PADRE: E ora montaggio baracca. (azione con coperchio valigia “tira e molla”, l’operazione riesce grazie al padre; il figlio rimane sotto il coperchio il padre lo salva )
FIGLIO: Basta!  (il Padre monta la baracca-alza il coperchio)
FIGLIO: Sei forte papà.
PADRE: Te ghe da mangià da pulenta fioeu. Oh là, la baracca è a posto, i burattini ci sono…manca l’elettricità (PADRE e FIGLIO  si avvicinano con le mani, scossa, escono di scena, dalla valigia il burattinaio estrae il burattino Umberto, animazione a vista)
UMBERTO: Uhe, uhe, allora? Stavo dormendo, mi avete svegliato per la corrente, dico, almeno fosse stato per il conto corrente. Porcodiunporcodiunporco. Dài forza di là con quei cavi, dài patacca che ci sono i burattini che ci serve la corrente, dài cat vegn un cancher, dio di un dio di un dio, che con tutte le i di dio che dico potrei riempirci un bastimento, tira il cavo, tira, dio di un dio di un dio che con tutte le o di dio che dico posso farci gli occhiali ai compagni cechi e slovacchi, ah ah ah
BURATTINAIO: Lui è Umberto, elettricista, responsabile griglia, ma soprattutto… bestemmiautore.
UMBERTO: Allora, dai corrente, porco di qui, porco di là, porco su porco giù, porco destra porco sin…no porco destra e va ben acsì.
BURATTINAIO: un esegeta della bestemmia, è lui che mi ha dato i primi rudimenti di religione…
UMBERTO: Ma che religione, che dio qui finisce sempre sulla griglia (verso del maiale)…Dì burattinaio, allora si comincia?
BURATTINAIO: Ma c’è la luce?
UMBERTO: Guarda mo’…non son mica un patacca (si accende lucina nella valigia)…ma di un
BURATTINAIO : Bè, politica…è uno spettacolo di burattini e…
UMBERTO: Uhe burattinaio cosa è? Allora è politico?
BURATTINAIO: E’…popolare..
UMBERTO: Ho detto che lo voglio politico…guarda il baffo…ti ricorda qualcuno (Umberto fissa, sovrasta e schiaccia dietro la valigia il Burattinaio). Comincia e…zitti e mosca!

(esce Umberto ed entra il burattino Padre, musica LA MONFERRINA-tappeto)
PADRE: Prego gente accomodatevi, signora venga giù dal terzo piano, ma usi le scale. No col divano voi, mettevi lì, ci son le sedie si vede meglio. Belli i bambini qui davanti,  buoni, guarda ci sono i tuoi compagni di classe, uhè cosa fai, tiri i sassi, non si tirano i sassi (mostra il bastone)…le donne lì in mezzo, signora con la pentola continui pure a pelare basta che non sian cipolle…perché se no mi piange durante lo spettacolo,…e gli uomini là in fondo…parlano…oh sta per cominciare lo spettacolo…parlano…
Burattinaio: Cosa dicono?
PADRE: Shhh! (porta la mano all’orecchio) Parlano di politica, lotte dure lotte dure.
BURATINAIO: E poi?
PADRE: Shhh! Parlando delle prossime elezioni, un balzo in avanti.
BURATTINAIO: E poi che dicono?
PADRE: Parlano di donne un balzo dietro avanti sopra (si agita)
BURATTINAIO: Ma papà!
PADRE: …a proposito, dov’è Mirella’ quella donna giovane e bella, che è appena arrivata dal Veneto, chissà dovè…non c’è mai la sera quando ci sono questi appuntamenti serali, culturali, intellettuali…
BURATTINAIO: Papà (lo tocca)…non c’è perché batte nel castanese…
PADRE: A, ecco anche lei una sfruttata…bè possiamo cominciare (stop monferrina)
(si torna all’animazione modello in baracca; il burattino Padre diventa Fanfurla protagonista della farsa la BENEDIZIONE, antagonista il prete Din Don Dan; il burattinaio animerà lo spettacolo di burattini completamenta nascosto dalla valigia).
FANFURLA. (sta facendo le pulizie con il piumino, canticchia) Mettiamo a posto che adesso arriva Din Don Dan per la benedizione (bussano). Avanzi avanzi.
Din DD: Carissimo Fanfurla.
FANFURLA: Buongiorno (saluto ripetuto battono la testa)
DinDD: Son venuto a trovarti per portarti la mia benedizione e soprattutto per le prossime (si avvicina e lo accarezza, poi all’orecchio sussurra) e..ezioni.
FANFURLA: (si blocca) Erezioni? (scappa di lato alla valigia) Erezioni!
DinDD: Ma cosa hai capito? Elezioni ho detto elezioni
FANFURLA: Allora salgo.
DinDD: Ora seguimi nel mio ragionare (Fanfurla segue DinDD). Ma in senso lato (lo segue camminata laterale). Mah…lasciamo perdere, caro Fanfurla quando arriverai all’urna (sovrastandolo)
FANFURLA: Oddio è arrivata la mia urna!
DinDD: Ma no l’urna elettorale, troverai le liste…
FANFURLA: Le liste della spesa
DinDD: No
FANFURLA: Le liste nozze? Ah si sposa Din Don Dan, ma…
DinDD: No! Le liste dei partiti…
FANFURLA: Chi è partito? Dove è andato?
DinDD: I partiti politici! La plebe, la plebe…perché hanno esteso il diritto di voto (a parte). Vedrai i simboli, tu votali tutti, tutti, tutti tranne il partito con la falce, il martello e la stella, hai capito?
FANFURLA: Forte e chiaro e ricevuto.
DinDD: Bravo, allora ti saluto Fanfurla (fa per uscire)
FANFURLA: E la benedizione?
DinDD: Quando torno per…sapere come è andata (esce).
FANFURLA: Mi son dimenticato, cos’è felce, mirtillo e salvia
DinDD: (ricompare) Falce, martello e stella.

FANFURLA: (esce di scena e rientra dall’altra parte) Andiamo alla seggiola elettorale (il burattinaio apre siparietto con scheda contenuta nel coperchio della valigia, prime battute fuori scena) Lei cos’ha da guardare, ah certo è lo scrutatore…grazie per il matitone.
( In scena rivolto al pubblico si fa aiutare a riconoscere il simbolo) Ragazzi potete aiutarmi cha ga ved no, ci vedo poco, posso fare la benedizioni orbi et orbi (individua il simbolo e)… ah, è lui, l’ho trovato, sapete cosa faccio? Ci faccio su una bella croce e non se ne parli più! (esce e rientra) E adesso aspettiamo che… (chiusura siparietto, bussano) Avanzi.
DinDD: Carissimo Fanfurla come è andata? Come è andata?
FANFURLA: Allora sono arrivato all’urna
DinDD: Sì
FANFURLA :O erano le due? No le due e mezza
DinDD :Avanti avanti
FANFURLA: Mi han dato il matitone
DinDD: Sì
FANFURLA : Poi ho chiesto per essere sicuro
DinDD: Sì
FANFURLA : E quando l’ho trovato quel simbolo lì
DinDD: Sì
FANFURLA: Ho fatto come sacro santa romana chiesa ci ha insegnato
DinDD: E come?
FANFURLA: C’ho fatto su una bella croce e non se ne parli più.
(DinDD sviene Fanfurla lo chiama gli dà delle botte per farlo rinvenire)
FANFURLA: oh ragazzi, qui non serve un animatore, serve un rianimatore (rivolto al pubblico; DinDD si riprende e lo prende al collo)
DinDD: Pezzente, disgraziato, fetente, bifolco, puzzolente, bestia che sei tu hai votato il partito comunista (Fanfurla reagisce)
FANFURLA: Cosa? Vieni a casa mia fai il carino lecchino e poi…(lo sbatte ripetutamente sulla valigia lo mette in spalla e lo fa roteare). Ecco la fine che fanno quelli che si intromettono nelle idee altrui.

BURATTINAIO: (i burattini scendono dietro la valigia, ricompare il burattinaio, che si rivolge all’agente di frontiera immaginario) Comunisti? Oh, come diceva Umberto: “Comunesct?”…no, burattinai…abbiamo preso anche una denuncia per quella storia… Sì “vilipendio alla religione di stato” ma è una storia vecchia, e…e poi chi non ha mai preso una denuncia..ah lei mai…bè, comunque abbiamo continuato a girare…
(rispuntano i burattini Padre e Figlio, animazione in baracca, come se andassero in auto, rumore,  Figlio mima la tirata di freno a mano,l’auto si ferma)
FIGLIO: Papà, questa volta ci danno i soldi
PADRE: Soldi? Il teatrino dei bambini vuole sorrisi non soldini
FIGLIO: Sì va bè, ma l’ IVA?
PADRE: Iva, Iva ..bel nome per un burattino femmina, gran bella donna…
FIGLIO: Sì ma la ritenuta, la fattura…
PADRE: La strega, ce l’abbiamo..
FIGLIO: Ma…il reddito.
(Riprendono con il rumore auto, poi perde i colpi e si ferma)

FIGLIO: Papà, la macchina non funziona più.
PADRE: dai scendi a spingere che arriviamo per lo spettacolo.
FIGLIO:No scendi tu a spingere.
PADRE: No puoi spingere tu che sei diventato grande
FIGLIO: No sei tu che dovevi pensare al motore (litigio fra i burattini)
PADRE: faccio l’annuncio al microfono qualcuno verrà a prenderci per lo spettacolo.(il microfono non funziona, muto)
FIGLIO: papà il microfono non funziona più.
PADRE: Carichiamo il teatrino in spalla arriviamo fino là in fondo, nella piazza, dove c’è la festa
FIGLIO: Papà, là in fondo, nella piazza, non c’è nessuna festa
PADRE: Sì, ma montiamo la baracca e vedi che la gente arriva
FIGLIO: Sì e poi che si fa?
PADRE: Sì fa lo spettacolo.
FIGLIO: Papà, lo spettacolo non funziona più
PADRE: Sì che funziona facciamo la benedizione fa ridere, lo spettacolo fa ancora ridere (il burattino Padre si agita in scena e si fa male).
FIGLIO: Papà, la macchina non funziona più, il microfono non funziona più, la piazza non funziona più, neanche lo spettacolo funziona più e tu ti fai male.
(il burattino figlio piano piano esce di scena, e il burattino padre piano piano si accascia)

BURATTINAIO: (rivolto al burattino Padre, che prende e depone dietro la valigia) ne ho mangiata abbastanza di polenta, ora vado io in giro da solo e faccio i soldi…e prendo i burattini (Burattinaio deposita i due burattini Padre e Figlio sul retro valigia e si sposta avanti sul lato sin della valigia).
(Burattinaio si allunga dentro la valigia e comincia ad estrarre alcuni burattini, uno per volta, dando loro carattere tramite voce e movimento…sono la sciantosa, la serva, la strega e il re) …
IVA (canta) “Laggiù a Copacabana, la donna è regina la donna è padrona la donna è sovrana…si la do”,…
Ritenuta “scusate…quante cose che ho da fare”, (risata)
Fattura e infine…( così parlò Zaratustra in mugolio)
Re Ddito.(Burattinaio tiene i primi tre sul braccio sin e regge il re con la mano dx)
Re: Siete pronte, mie ancelle?…IVA
IVA: Sì…sono pronta al 20% (depositata sul coperchio valigia)
Re: (si avvicina sexy) Siii, prima ti faccio e po ti scarico…E tu Ritenuta?
Ritenuta: Sì, mio sire, su di me faccia pure conto anzi…acconto (idem come Iva)
Re: Siii, ci vediamo a fine anno…Fattura
Fattura: Siiii (e si gira il Re sale sulla scopa)
Re: Vola, vola, vola, il fatturato
(Burattinaio da dietro la valigia con trombetta, suono e battuta)
B: feste di compleanno
Iva: (muove solo la testa dal coperchio) Ma quanti bei papà.
B: Qualche puntatina a scuola (suono trombetta insistito).
Ri: (animata) Basta con queste trombette! E voi bambini non fate i burattini! E lei (rivolta a Burattinai, che mette via la trombetta) non me li ecciti che poi…(scompare dietro la valigia)
B: E una apparizione in TV.
Iva: (mossa dalla testa nelle pause lecca la valigia e, infine, la guancia di Burattinaio) Ohhh finalmente…un po’ di…celebrità
BURATTINAIO: Financo al…Centro Commerciale

(balletto in baracca di burattino figlio e burattino donna su THE REFLEX dei Duran Duran,si abbassano le luci avanti, strobo sulla scena dei burattini, musica in crescendo per tre volte, quando il burattinaio esce dalla baracca domanda al pubblico “Vi piace,? è una storia bellissima”, le sue parole fuori scena sono coperte dalla musica. La terza ed ultima volta il burattinaio rimane fuori baracca in proscenio, abbassa i burattini e guarda il pubblico si rialzano le luci avanti, raggiunge il leggio sulla dx, trascinato dai burattini figlio e IVA e legge).

C’era una strada
Segnata dalla polvere
E io ci ho camminato
C’era una strada segnata dagli alberi
Che luce ci passava  di traverso
Col fresco
E io ci ho camminato, respirato
con nuvole sotto le scarpe, leggere,
e granelli da portarsi dietro a lungo,
fino a quella casa là in fondo,
che se era notte
potevi vedere da distante il camino acceso.

C’ era una strada
Segnata dalla polvere
C’era una strada
E io c’ho camminato, respirato, lasciato tracce,
E se c’era silenzio, di notte,
potevi sentire voci e rumori
dentro la casa.
E ti fermavi viandante o mendico
Che fossi.
C’era il pane e il vino
La casa e la sosta.
La festa e il pianto.
C’ era una strada
Segnata dalla polvere
C’ero anch’io passato,lasciato segni,scaldato, sognato.
Ho riposato e diviso il pane.

C’era una strada
Segnata dalla polvere
Ora c’è solo polvere
E si solleva fino addosso
E sporco
Cammino su me stesso
E nel buio
Il mio tonfo
Si perde

(il Burattinaio rimane con i burattini in alto che diventano mani in alto e anche braccia in alto dei burattini; indietreggia fin dietro la valigia)
B: volevamo passare per andare a fare uno spettacolo…come? Possiamo passare? Sì!? Come? A nostro rischio e pericolo? Va bene a nostro rischio e pericolo? Siamo in due…io e mio padre…

(Ritornano in scena i burattini Figlio e Padre, il figlio ha preso la guida del furgone immaginario, il burattino Padre è leggermente accasciato)
FIGLIO: Ma…che fai? Adesso che guido io ti accasci?
FIGLIO: lo vedi quel cartello è Mostar
(MUSICA EDERLEZI C.S.I.; i burattini si guardano in giro)
FIGLIO: Adesso che spettacolo facciamo?
PADRE: La benedizione, fa sempre ridere.
FIGLIO. Sì, ma in che lingua lo facciamo.
PADRE: La benedizione, in serbo
FIGLIO: Sì e se la facciamo in serbo, ci sparano i Croati
PADRE:Allora la facciamo in croato
FIGLIO:Sì così ci sparano i Serbi
PADRE: Allora lo facciamo in bosniaco
FIGLIO:Sì così ci sparano tutti…
PADRE: Che si fa?
FIGLIO: Che si fa?
(Momento di sospensione fra i personaggi, poi il burattino PADRE si avvicina al burattino FIGLIO e gli parla all’orecchio, esce di scena e il burattino P rifà la BENEDIZIONE solo gestuale su EDERLEZI, sull’azione del voto compare Din DD da dietro al burattino Padre; DinDD viene però schiacciato sul fondo. Il burattinaio esce dalla baracca torna al leggio con il burattino Padre e legge; il burattino doppierà con il movimento quasi tutte le parole del burattinaio ).

Rodari in “Voci di notte” racconta di un signore,un vecchio signore che sente voci di notte, che piangono,…avrebbe potuto mettere due tappi nelle orecchie e, in breve, abituarsi al silenzio…un vecchio signore che, siccome esce di notte in cerca delle voci viene scambiato per un poco di buono e per questo viene perquisito, arrestato, giudicato e condannato a sentir le voci che piangono da dietro le sbarre, disperandosi di non poter più accorrere…Rodari però dà un terzo finale, (il burattino va sempre più in alto) che sarebbe bello che sulla terra, di notte, non si sentano più voci che piangono e così il signore, che è un vecchio signore, (il burattino padre scende  si corica sulla testa del burattinaio) possa finalmente dormire ma questo, oggi, non è ancora possibile e lui è troppo vecchio per vedere quel giorno…però, continua ad alzarsi, perché quel che va fatto va fatto, sempre, senza perdere la speranza.